Dettagli Recensione

 
L'età del dubbio
 
L'età del dubbio 2008-12-21 03:09:27 Mara
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mara Opinione inserita da Mara    21 Dicembre, 2008
  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'età del dubbio

Montalbano è un notturnista. Scava il buio della notte. Vi apre un labirinto di specchi. E si sperde nei meandri, mentre insegue il proprio riflesso: le premonizioni e gli ammonimenti della sua buona e della sua cattiva coscienza. Il contatto cieco con gli incubi costringe Montalbano a stare in allarme, e a tenersi costantemente d’occhio: ora attore, ora spettatore della propria vita; sgomento sempre, per quell’alitargli addosso della notte; per quell’emanazione di morte, che sulla trama della vita incide come astuzia atrocemente giocosa che rovescia le false evidenze della realtà e riporta a dritto ciò che i sogni hanno acceso a rovescio. C’è un di più, in questo romanzo, rispetto agli altri di Montalbano. L’untuosità fanatica del dottor Lattes si fa più assillante; assesta colpi di bontà, che imprevedibilmente esplodono come mine. I fragorosi passi d’entrata e le chicchiriate di Catarella, del trafelato fante degli sfondoni e dei capitomboli linguistici, risuonano ora con più allucinata selvatichezza. Livia è sempre più lontana e irritabile. E con lei, al telefono, Montalbano è costretto a masticare un segreto che gli brucia le labbra. Si è incrinato l’autocontrollo del commissario. Montalbano vive il «dolce error» che fu di Petrarca. Una nuova Laura, «bella donna» anch’essa, come quella del poeta, ma in divisa di ufficiale di marina, lo fa petrarcheggiare: a ricalco, persino nell’«invidia». Se quello di Petrarca fu «giovenile errore», quello di Montalbano è quasi, però, di terza età. Il commissario e il tenente Laura collaborano alla stessa inchiesta che, in un intrigo internazionale, e con concorso di agenti segreti che al Kimberley Process fanno riferimento per il controllo del traffico di diamanti, convoglia, attorno a un cadavere sfigurato e a un passaporto falso, gli equipaggi di uno yacht e di un motoscafo. L’amore è un fantasma. Ma quel fantasma è la verità che manda a fuoco il commissario. E gli suggerisce un azzardo d’azione, alla James Bond. Il commissario trionfa, con la sua azione. Ma l’uomo Montalbano è sempre più solo. Prostrato, si piega su se stesso: sulle proprie ferite.

(Salvatore Silvano Nigro)

Buona lettura:)

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
01
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il passato è un morto senza cadavere
La regina dei sentieri
Stivali di velluto
Brisa
Il dolce sorriso della morte
Il castagno dei cento cavalli
Mare di pietra
Mala. Roma criminale
Una morte onorevole
Il bacio del calabrone
Giochi di ruolo
Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
Dalla parte del ragno
L'orizzonte della notte
Pesci piccoli
Omicidio fuori stagione