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Un segreto non è per sempre
 
Un segreto non è per sempre 2014-03-29 23:46:36 Domitilla Ganci
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Domitilla Ganci Opinione inserita da Domitilla Ganci    30 Marzo, 2014
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Cartoline da Parigi...

Cosa ha a che fare lo scrittore ungherese Kondrad Azais, straordinario ed eccentrico genio della letteratura, con l’Istituto di medicina legale di Roma?
Tutto inizia con una richiesta di interdizione da parte dei perfidi figli dello scrittore, per i consueti motivi ereditari. Ma Azais non è affatto pazzo e ha dalla sua la piccola, stralunata e inquietante nipote Clara.

Secondo episodio delle avventure della caotica e goffa dottoressa Alice Allevi, l’ anatomopatologa creata dalla frizzante penna di Alessia Gazzola. Questa volta Alice si trova a far parte dell’equipe medica che deve decretare le effettive condizioni di salute mentale dello scrittore Azais. Ben presto però, dalla compilazione di una noiosa perizia, si passerà alle inaspettate indagini su due misteriosi delitti.
Cosa è accaduto ad Azais? E chi è Amélie Volange? La sua morte, violenta e inaspettata, è del tutto casuale o nasconde oscuri segreti, che tornano dal passato dello scrittore, insieme ai fantasmi troppo a lungo nascosti dal tempo, che reclamano ancora attenzione e tornano a tormentare la famiglia Azais da una Parigi malinconica e remota?
La dottoressa Allevi si troverà invischiata in questo intricato doppio caso e sentirà l’insopprimibile necessità di apportare il suo contributo (naturalmente non richiesto!) alle indagini.
Anche questa volta Alice è circondata dalla consueta miriade di personaggi: la sua famiglia, la deliziosa coinquilina giapponese Yukino, l’evanescente fidanzato giramondo Arthur, la melodrammatica Cordelia, l’arguto ispettore Calligaris, i colleghi, i superiori e tutte le figure che ruotano attorno all ’Istituto di medicina legale, sede lavorativa di Alice, sui quali ovviamente spicca il dispotico e affascinante dottor Claudio Conforti dallo sguardo magnetico e dall’ eloquio tagliente come un bisturi, che attira la giovane dottoressa come una calamita, minando pericolosamente il suo precario equilibrio sentimentale.

In questo episodio la Gazzola ha sviluppato maggiormente il lato giallo della vicenda, costruendo una trama intricata e appassionante, sfruttando un argomento inusuale quale il plagio letterario. Attraverso una serie di flashback abilmente incastonati nello svolgersi della vicenda, l’autrice, mentre ci conduce alla ricerca di indizi, tra autopsie e reperti sospetti, procede su un binario parallelo a raccontare la storia dello scrittore Azais, con la sua turbolenta giovinezza, la passione divorante per la letteratura, il legame fortissimo con l’amico-rivale Olivier Volange, spezzato dall’amore travolgente per la stessa donna, sullo sfondo di una Parigi retrò, carica d’incanto.

La prima parte della storia avvinghia l’attenzione del lettore con un ritmo incalzante che attira inesorabilmente e porta a voltare le pagine con voracità, cercando di inquadrare tutti gli aspetti della vicenda: l’ oscura famiglia Azais, i limacciosi rapporti tra i suoi componenti e Alice che si muove maldestra tra le pieghe di un racconto dai mille risvolti.
Alcuni aspetti del romanzo mi sono sembrati particolarmente riusciti. La descrizione della dimora dello scrittore, con la sua molle e sontuosa decadenza, l’atmosfera d’altri tempi che vi si respira (compreso il ricorrente profumo di torta!) e la caratterizzazione di alcuni personaggi, come quello della tormentata quindicenne Clara, arroccata nella sua stanzetta di bambola, con i suoi occhi pieni di segreti e i suoi tormenti di adolescente fuori dagli schemi, sono stati resi con grande abilità.

Nella seconda parte del romanzo, però, la tensione scompare e alcuni passaggi appaiono piuttosto lenti. Mi è sembrato anche che in certi punti la trama cedesse un po’, mostrando delle discrepanze, soprattutto in relazione ad alcune date. In certi punti la storia risulta abbastanza improbabile, con l’aggiunta improvvisa di nuovi personaggi, chiamati sul finale a risolvere dei nodi difficili.
L’ epilogo non troppo sorprendente, lascia un po’ delusi rispetto alla lunga ed elaborata costruzione narrativa da cui si era partiti e che aveva creato aspettative che sembrava dovessero condurre ad altri approdi .
Ciò comunque toglie poco alla generale piacevolezza della lettura, che regala alcune ore di spensieratezza mentre seguiamo Alice nella sua instancabile e rocambolesca attività!

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