Dettagli Recensione
Il senso del nero
Secondo capitolo della Trilogia della metamorfosi. Se Maruzza Musumeci è stata una bella favola questo libro racchiude una favola nera...
È nera perché ambientato negli anni del fascio.
È nera perché tratta fatti di cronaca nera.
È nera perché gli avvenimenti si verificano nella notte nera.
È nera perché racconta della disperazione nera.
Per fortuna però il mondo è ricco di colori e luce.
Camilleri con il suo stile narrativo scorrevole seppur in vernacolo trinacriniano camilleresco ci conduce in una Vigata ai tempi del fascismo e più precisamente attraverso il quotidiano di una coppia il cui marito fa il casellante, ci porta nei meandri bui dell'animo umano, per poi farci risvegliare come da un incubo e vi chiederemo se tutto sia avvenuto davvero.
Un po' più pesante rispetto al precedente della trilogia ma molto accattivante perché ci mostra uno spaccato di una Sicilia adattabile alla nostra società attuale.
Violenza, abusi, soprusi, vendetta, quella che diverrà mafia di un sistema che purtroppo oggi non ci meraviglia più, purtroppo.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Vorrei aggiungere che in questo libro Camilleri si avvicina allo stile di Sciascia
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