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L'eleganza del fumo
Alessandro Baricco diceva che non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.
E questa frase rispecchia in pieno l'anima del romanzo di Carrisi.
Presi in mano per la prima volta questo libro grazie ad un utente di QLibri che ne fece una recensione più che positiva. Mi precipitai in libreria, ne lessi la trama. Il riscontro su quanto scritto fu immediato: "Ma come gli viene in mente a questo di chiedersi chi era che fumava sul Titanic?". Lo comprai e ne diventai un completo amante, come Guzman lo era del fumo.
La donna dei fiori di carta è una storia, una splendida storia antica che attraversa l'anima e inganna la morte. Attraversa l'anima, sì, perché chi lo legge difficilmente potrà dimenticarsi della figura di Guzman, di Madame Lì,di Dardamel, del principe Davì e di tutti i personaggi che riempiono queste pagine, anche i meno significativi. Inganna la morte, sì, perché tutti vogliono allontanarla ma quando la vedi bene da vicino, dicono che non si possa fare a meno di inseguirla. Così ha fatto anche Guzman.
Jacob Roumann è un personaggio chiave, un dottore buttato nella guerra con la speranza che guarisca corpi in fin di vita e cuori malati quando il suo, di cuore, è stato spezzato da una moglie che forse soffriva troppo la sua lontananza e finisce per innamorarsi di un altro. In guerra, oltre alla dedizione per il suo mestiere, Jacob Roumann porta un agenda di colore nero, dove, affianco ad un orario, sono segnate alcune parole che si riveleranno particolarmente affascinanti.
Sono stato abbacinato da questa splendida storia, dove è ben delineata l'eleganza del fumo e viene descritta vivamente l'atmosfera di una guerra truce e cruenta, sempre pronta a rivelare i suoi lati peggiori, dominati in primis dalla paura per la morte. Ma non solo, perché se riesci a sopravvivere alla guerra, la ricompensa non è essere vivo ma poter tornare a casa.
Mi sono immedesimato facilmente nel corpo di Roumann e ho visto Carrisi nel prigioniero italiano. Ho osservato il fumo uscire dal libro e percepito la mancanza di Guzman nelle pagine finali.
Questa storia deve diffondersi, deve passare di bocca in bocca come un sigaro cubano fumato fra amici. Ecco, io non fumo ma continuerò a dar presenza fisica alla figura dei personaggi e alla loro storia. Però non posso prometterlo.
Perché, lo abbiamo imparato, le promesse pesano il cuore.
Purtroppo non ricordo bene il tuo nome, caro utente di QLibri, ma un grazie - da parte mia, nei tuoi confronti - mi sembra più che doveroso.
Grazie
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Daniela