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UN BRAVO ESORDIENTE COL TAPPETO ROSSO AI PIEDI
Ad oltre 10 anni dalla sua pubblicazione l'ho finalmente letto anch'io e ne sono lieto visto che posso infine avere un'opinione su un'opera che ha venduto la bellezza di oltre 4 milioni di copie, il che, considerato il bacino d'utenza italiano ( che immagino avrà acquistato la gran parte di questi oltre 4 milioni di libri ), è davvero una cifra enorme. Ho dato una scorsa alle recensioni degli amici che mi hanno preceduto, trovando tanti punti in comune con il mio pensiero e anche delle belle discrepanze di giudizio, cosa che mi ha confortato poiché dimostra che noi di Qlibri siamo capaci di usare la nostra testolina senza accodarci in modo uniforme a questa o quella opinione.
Partiamo con i punti positivi?
1) La creatività messa in luce dalla trama, fantasiosa e suggestiva. Questo va sicuramente riconosciuto a Faletti perché la vicenda in sé, indipendentemente da tutto il resto, non è cosa da tutti: ci vuole una certa zucca per arrivare ad escogitare una storia del genere, pertanto bravo Giorgio per la pensata che hai avuto
2) Il fascino con cui Faletti riesce ad ammantare i luoghi teatro della vicenda: alzi la mano chi ha chiuso il libro senza aver voglia di recarsi subito in Costa Azzurra. Mani tutte giù? Ne ero certo
3) La capacità di legare le diverse sotto-vicende in modo da creare un'opera unitaria che arriva alla fine senza farsi abbandonare prima del tempo ( e stiamo parlando di un malloppo di 670 pagine! )
4) Il fatto che tutto ciò sia stato fatto da un esordiente
Ma è anche pur vero che:
A) I dettagli inseriti dall'autore sono davvero sovrabbondanti, chi dice che il libro manca di concisione e agilità non ha tutti i torti, anzi
B) Il ricorso alla battuta spiritosa, al sarcasmo da dialogo di film western americano degli anni '50 è esagerato: tutti fanno gara a chi è più spiritoso ma la gente comune non parla così
C) La vicenda strappalacrime del rapporto tra Helena e il generale Parker è trattata in modo epidermico, non riesce a far battere il cuore del lettore: è come appesa a una parete e chi legge la sta a guardare senza riuscire a parteciparvi emotivamente
D) C'è qualcosa che impedisce al lettore di sentirsi parte del contesto, come se questo venisse descritto da uno che sta lontano dai luoghi dei misfatti e non addentro: io non mi sono sentito a Montecarlo ma davanti a Google Street View. Però se leggo Peter James mi sento a Brighton e se leggo Samuel Farquhar mi sento a Milano e a Pluscarden, qualcosa vorrà dire
E) Faletti è un esordiente per modo di dire: editore di prim'ordine ( e quindi anche editor e consulenti a disposizione per ogni tipo di consiglio ), agente letterario ( mica ha dovuto inviare il manoscritto a decine di piccoli editori ) e agganci, che un esordiente si può sognare solo dopo una decina di whisky doppi, con FBI, ambasciata USA. Sureté Publique del Principato di Monaco, Polizia, Carabinieri,dottori e Radio Monte Carlo. Come sarebbe stato il suo libro se l'avesse scritto con a disposizione i mezzi di un esordiente qualunque?
Tirando le conclusioni: l'ho letto tutto e ci ho trovato dei lati molto positivi però è anche vero che il dispiegamento di mezzi è stato enorme e, nonostante ciò, ci sono delle pecche ancora ben visibili.
Quindi? Quindi non è assolutamente un libro da oltre 4 milioni di copie, non è un libro che può meritarsi dei 5 ( al massimo uno, con un bel po' di generosità ) e, soprattutto, se diciamo che questo è un capolavoro secondo me ci manca un po' di background, quello che, fornendoci delle pietre di paragone, ci permette di collocare convenientemente un'opera nella sua posizione.
Buon libro ma quanti esordienti avrebbero potuto fare altrettanto con tutta questa profusione di mezzi a disposizione? Di autori con delle ottime idee ce ne sono diversi ma l'FBI la vedono solo su RAI2 quando trasmettono 'Criminal minds'...
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