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Indubbie ragioni
Guido sempre più Guido. Come ogni romanzo imperniato sul suo protagonista principale anche in “Ragionevoli dubbi” si assiste all'analisi che Guerrieri fa della sua vita e delle vicende che deve affrontare, accentrando l'attenzione.
L'uomo esce ancora distrutto, annientato nelle sue certezze e nei suoi bisogni, l'amore ritrovato viene perduto.“Quando Margherita disse che doveva parlarmi, pensai che aspettasse un bambino. Era un tardo pomeriggio di settembre. Con tutta la luce drammatica dell'estate che finisce, che preannuncia la penombra e i misteri dell'autunno. Un buon momento per sapere che diventerai padre,(...)
«Ho avuto un'offerta per un nuovo lavoro. Un'offerta molto buona. Ma se l'accetto devo partire e stare fuori parecchi mesi. Forse un anno ».
La guardai con l'espressione di chi non ha sentito bene, o non ha capito le parole. Cosa c'entrava questa offerta di lavoro con il bambino che avremmo avuto fra qualche mese?”
Mesto e triste, accetta o semplicemente sorvola sulle decisioni imposte da altri alla sua vita, non lotta per questa nuova storia fallita, non mette in luce i suoi bisogni. “Pensavo stessi per dirmi che aspettavi un bambino. Pensavo che a quarantadue anni la mia vita insulsa all'improvviso, per magia, avrebbe trovato un senso e una ragione. Per questo bambino, o questa bambina cui avrei fatto in tempo a insegnare delle cose, prima di diventare vecchio.
Non dissi così. Mi tenni tutto dentro, come una cosa che ti vergogni anche solo di avere pensato. Perché ti vergogni della tua debolezza, della tua fragilità.”
Lotta invece l'avvocato, attivo e presente, contattato attraverso un telegramma, non senza tormenti, accetta di difendere una conoscenza giovanile, un certo Fabio Paolicelli, detto Raybàn, ex-picchiatore fascista, trovato con 40 kg di cocaina purissima dai finanzieri al ritorno della ferie in Montenegro.
Decide di credergli e in pochi mesi prepara la difesa in corte d'appello a un anno e mezzo dai fatti, sfruttando l'amicizia con l'ispettore Tancredi e contravvenendo ad una delle regole non scritte del codice secondo cui “ un avvocato non difende un cliente buttando a mare un collega”.
Prima che alla corte, l'ardua sentenza tocca alla coscienza di Guido, alla sua professionalità e alla sua onestà salda, sporcata solo da piccole macchie.
I dubbi e le decisioni da prendere sono i protagonisti di questo romanzo, sciolti attraverso le scelte di Guerrieri, ma ogni lettore ci si può rispecchiare pensando alla personale reazione se posto nelle stesse condizioni.
Difendere o meno chi si crede indegno, chi forse è colpevole dei fatti, chi, come se non bastasse, potrebbe, anche se inconsciamente, farti dono di quella pace familiare agognata? Placare i dubbi che attanagliano la moglie del cliente, Natsu Kawabata, di cui ti sei innamorato e di cui adori la figlia? Semplicemente, rubare la vita degli altri, solo perché non riesci a fartene una propria? Cosi tra le certezze di sempre, il cibo, le citazione musicali, jazz incluso, e letterarie e una deliziosa Bari notturna, ecco, con una scrittura semplice e lineare, i drammi dell'uomo e dell'avvocato e la risposta che Carofiglio dà attraverso Guido Guerrieri.
Da gustare senza sosta!