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Codici in una porta...
Le nove chiavi dell’antiquario comincia col racconto di tre storie parallele.
È a Gerusalemme anno 1118 durante gli scavi avvenuti nella tomba dell’Architetto del tempio di Salomone nove templari, si ritrovarono di fronte a una statuetta avente grandissimi poteri occulti ma insieme decidono di preservare questo grande segreto riponendola in un bauletto avente come sigilli nove chiavi legati ad altrettanto simboli dividendoseli tra di loro.
La seconda storia ci riporta nel 1945 durante la seconda guerra mondiale, otto uomini di nazionalità diversa legati tra loro da un vincolo antico hanno il compito di individuare un manufatto prezioso che il Terzo Reich possiede, e di difenderlo da mani nemiche ad ogni costo.
La terza storia è dei nostri giorni e precisamente a Napoli dove un commerciante D’arte Lorenzo Aragona, e antiquario esperto è improvvisamente contattato da una bella e giovane donna la quale cerca di convincerlo che la sua vita è una finzione ed è a sua insaputa coinvolto in una pericolosa macchinazione che coinvolge la sua adorata moglie e i suoi amici.
Queste tre storie hanno un unico punto di convergenza: Il baphomet, un idolo sacro ricco di leggende esoteriche misteriose e inquietanti.
E’ un racconto che ricorda molto Dan Brown, ogni capitolo ricco di reperti simboli e codici esoterici, coinvolge la curiosità con un linguaggio molto semplice e di facile comprensione, i personaggi son tutti ben descritti e facili da ricordare sebbene non siano pochi.
Con un minimo d’immaginazione sembra di guardare un film al cinema per come sono ben descritti gli avvenimenti, anche se a mio parere, l’ultima parte è un po’surreale ma promuovo l’autore perché credo voglia riportare il lettore a considerare il libro come un piacevole compagno di gioco.
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