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Pietra di luce
Amabile Giusti è riuscita a dare un tocco originale in un settore ormai largamente sfruttato, ovvero quello dei vampiri.
Da una parte abbiamo il classico vampiro che non può stare al alla luce del sole e che teme l'acqua santa, dall'altra abbiamo un eccezione rappresentata da un unico vampiro , un vampiro che si è sottoposto ad un esperimento ed ora ha un pezzetto di "pietra di luce" nel cuore. Questo piccolo frammento gli consente di esporsi alla luce del sole e di vivere una vita quanto più umana possibile, e questo è solo l'inizio!
E poi ci sono i cacciatori di vampiri.. Detta così verrebbe da pensare, "ecco che arrivano i buoni!", invece no, non è proprio così.
Infatti i cacciatori di vampiri sono solamente l'altra faccia della medaglia di un unica specie (una sorta di evoluzione dei vampiri per equilibrare la vita), quindi se li chiamiamo "buoni" siamo proprio fuori strada.
Un altro piccolo tocco di originalità è dato dal fatto che, se sottoposti alla luce, i vampiri non muoiono immediatamente, ma si ammalano (una specie di cancro alla pelle) e a poco a poco muoiono.
La storia viene interamente raccontata dal punto di vista di Giulia una normale diciassettenne che mette brio e ironia in tutto quel che fa.
Anche quando viene mollata dal più bello della scuola cerca di metterci una pietra sopra e guardare tutto con filosofia.. Ma si sa, quando c'è l'amore, quello vero, tutto cambia!
Uno stile veramente semplice, anche se con qualche piccola incongruenza qua e là, ha consentito una lettura scorrevole e molto piacevole.
E il finale è... sorprendente.. sicuramente non la classica fine!
Devo dire che questo finale mi ha lasciato sì sorpresa, ma anche speranzosa per un futuro seguito...
Chissà...