Dettagli Recensione
Davvero piacevole
“Il re dei giochi” è il terzo volume della tetralogia di gialli dedicata al BarLume. Avendo già letto i primi due un anno fa sto cercando di recuperare in vista della prossima fiction con Filippo Timi (!!!).
I protagonisti sono Massimo, “barrista” e nipote di Ampelio, uno dei quattro vecchietti tremendi ed impiccioni che stazionano nel suo bar (gli altri sono Aldo, il Del Tacca e il Rimediotti) e che tra una partita a biliardo e un chinotto commentano gli ultimi fatti di Pineta. L’altro personaggio fisso è Tiziana l’avvenente aiutante barista di Massimo che però in questo terzo volume ci abbandona causa matrimonio.
Il fatto sul quale i nostri si trovano ad indagare è la morte per incidente stradale della vedova di un costruttore e del suo bambino. Della trama non dirò di più primo perché è un giallo, secondo perché essendo un libro godibilissimo non voglio rovinare il piacere della scoperta.
A me piace moltissimo Malvaldi, scrive molto bene rendendo facile il dialetto toscano anche per chi toscano non è ma soprattutto diverte facendoci riflettere e questo non riescono a farlo in molti. In questo romanzo vengono trattati temi etici e religiosi non da poco (il finale può essere sconcertante) ma sempre con un tocco di leggerezza che non vuol dire pochezza. Massimo poi, il vero detective della storia, ci porta dentro ai suoi ragionamenti piano piano, come uno di casa, e nello stesso tempo ci erudisce con le sue “deviazioni” di matematico. Il vero gioiello del racconto è però il quartetto di pensionati che rendono il pettegolezzo da bar e la lettura della cronaca locale sul giornale verità assunta facendoci ridere di gusto ai loro battibecchi. Fa da sfondo la provincia italiana con i suoi vizi e le sue virtù ma qui resa incredibilmente vitale nella ricostruzione dell’immaginario borgo marittimo di Pineta.
Insomma non sarà alta letteratura ma Malvaldi riesce ad accostare l’intelligenza, il saper scrivere, al puro divertimento e di questi tempi non è poco.