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La briscola in cinque
2013-10-18 08:13:25
amleto
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Sopravvalutato
Non si va oltre l’intrattenimento in questo libro, a mio modo di vedere, sopravvalutato. La letteratura è davvero un’altra cosa. E se qualche pagina si salva, è simpatica e ben scritta, ho trovato troppo debole anche la potenziale vena ironica e un po’ inconsistente la trama.
La cosa che più di ogni altra mi ha dato fastidio però è che Malvaldi resta troppo sulla superficie, in particolare nella descrizione e nella caratterizzazione dei personaggi...
Non so, forse, viste le lodi, mi aspettavo troppo da lui, ma penso che per restare nel "genere" Camilleri sia veramente di un altro pianeta.
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cara Silvia,
leggo il tuo commento quando ho appena terminato un romanzo che come Malvaldi racconta la Toscana, la mia Toscana (forse la nostra Toscana) quella dei bar di paese, quella dei vecchietti che giocano a carte e bestemmiano e parlano di tutto e di tutti.
un romanzo di un autore sconosciuto (un esordiente che mi ha consigliato una libraia) che come Malvaldi credo non abbia ambizioni "alte", ma che è riuscito a trovare uno stile, un registro, niente affatto elementare, ma curato, piacevole, e con un'ironia e una grazia veramente rare.
per me è stata una vera rivelazione e stavo appunto cercando in rete qualche notizia su questo Stefano Tofani e il suo "L'ombelico di Adamo" (Giulio Perrone Editore).
non ho trovato granchè, ma in questo momento non mi interessa. ora voglio solo assaporare le belle sensazioni che mi ha lasciato questo libro. la leggerezza, la poesia, l'ironia mai banale, una trama non scontata ed originale. e personaggi veri.
non ho niente contro Malvaldi, sia chiaro. e sicuramente leggerò qualcos'altro di suo (la briscola in cinque finora è stata l'unica cosa che ho letto), ma il fatto è che sono un lettore esigente, e l'onestà intellettuale e lo stile elementare spesso non mi bastano. se ti capita, e ti fidi del mio giudizio, prova a leggere Tofani, così magari ne parliamo mi dici cosa ne pensi...
leggo il tuo commento quando ho appena terminato un romanzo che come Malvaldi racconta la Toscana, la mia Toscana (forse la nostra Toscana) quella dei bar di paese, quella dei vecchietti che giocano a carte e bestemmiano e parlano di tutto e di tutti.
un romanzo di un autore sconosciuto (un esordiente che mi ha consigliato una libraia) che come Malvaldi credo non abbia ambizioni "alte", ma che è riuscito a trovare uno stile, un registro, niente affatto elementare, ma curato, piacevole, e con un'ironia e una grazia veramente rare.
per me è stata una vera rivelazione e stavo appunto cercando in rete qualche notizia su questo Stefano Tofani e il suo "L'ombelico di Adamo" (Giulio Perrone Editore).
non ho trovato granchè, ma in questo momento non mi interessa. ora voglio solo assaporare le belle sensazioni che mi ha lasciato questo libro. la leggerezza, la poesia, l'ironia mai banale, una trama non scontata ed originale. e personaggi veri.
non ho niente contro Malvaldi, sia chiaro. e sicuramente leggerò qualcos'altro di suo (la briscola in cinque finora è stata l'unica cosa che ho letto), ma il fatto è che sono un lettore esigente, e l'onestà intellettuale e lo stile elementare spesso non mi bastano. se ti capita, e ti fidi del mio giudizio, prova a leggere Tofani, così magari ne parliamo mi dici cosa ne pensi...
:-). Neanch'io ho niente contro Malvaldi poverino, figurati, è che fa quello che può...a me ha fatto sorridere la briscola in cinque, ma l'ho letto, così, per passare un paio d'ore.
Come ti ho detto nel precedente commento, sono stata alla presentazione dell'ultimo libro e sentendolo parlare, tutti limiti che si scorgono nella scrittura divengono manifesti.
Ha detto che il sui sogno da bambino non era scrivere, ma fare il ricercatore e infatti è chimico,ma la situazione per la ricerca in Italia è disastrosa allora si è messo a scrivere ?!?
I soggetti li scrive la moglie mentre egli produce il libro vero e proprio; ha detto che lo scrittore italiano preferito è Carlo Levi; insomma a dirtela tutta mi sembra un personaggio studiato a tavolino, senza troppa sostanza.
Perchè abbia fatto tanto successo non me lo spiego.
Leggerò senza dubbio "L'ombelico di Adamo" di Tofani...sono proprio curiosa.
Come ti ho detto nel precedente commento, sono stata alla presentazione dell'ultimo libro e sentendolo parlare, tutti limiti che si scorgono nella scrittura divengono manifesti.
Ha detto che il sui sogno da bambino non era scrivere, ma fare il ricercatore e infatti è chimico,ma la situazione per la ricerca in Italia è disastrosa allora si è messo a scrivere ?!?
I soggetti li scrive la moglie mentre egli produce il libro vero e proprio; ha detto che lo scrittore italiano preferito è Carlo Levi; insomma a dirtela tutta mi sembra un personaggio studiato a tavolino, senza troppa sostanza.
Perchè abbia fatto tanto successo non me lo spiego.
Leggerò senza dubbio "L'ombelico di Adamo" di Tofani...sono proprio curiosa.
la cosa che i soggetti li scrive la moglie è fantastica... :-)
Infatti, tra le altre cose sene vanta, l'autore non la moglie.
ho finito argento vivo e devo dire che è stato una delusione poi ti spiego perché.. a presto
ho finito argento vivo e devo dire che è stato una delusione poi ti spiego perché.. a presto
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Sapevo, fin dal'incipit a cosa si andava incontro e per questo l'ho apprezzato.
Malvaldi accenna, più che raccontare, ad una Toscana reale, immagino che i vecchietti li abbia davvero visti,dato che sono presenti in qualunque baretto toscano.
Camilleri è altro, anche negli intenti, Camilleri vuole raccontare un epoca, la contemporanea e una terra, la Sicilia e molto spesso i racconti trascendono la trama regalando scorci molto caratteristici, pur essendo anche Camilleri distante da una letteratura propriamente detta, cioè quella che cerca in qualche modo di dissacrare la nostra visione quotidiana del mondo costringendoci a pensare.
Tra le altre cose ho avuto modo di andare alla presentazione nella mia città di "Argento vivo" il suo nuovo romanzo e devo dire che non si prefigge niente di più di quello che dà al pubblico, qualche risata e poco approfondimento; il che lo rende onesto, ma non una grande firma.
Io ho dato un giudizio positivo perché ho trovato in esso ciò che mi aspettavo, pur essendo lo stile elementare, è asciutto, i personaggi pur essendo accennati sono verosimili,la trama lineare e banale, ma essendo un'opera prima e il primo di una serie l'ho promosso, riservandomi di rivedere il giudizio dopo aver letto gli altri.