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Muses
 
Muses 2013-09-04 10:51:38 Vivix
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vivix Opinione inserita da Vivix    04 Settembre, 2013
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Non c'è male ;)

Prima di acquistare questo libro ho aspettato, ho temporeggiato, ho indugiato, esitato, perché non so... non mi convinceva. Bé, devo dire che non è poi così male come pensavo.
Innanzitutto, la copertina. Bella. I capelli neri di Alice che spiccano sul bianco accecante di tutto il resto, le delicatezza del vestito, il Big Ben che si intravede appena sullo sfondo, il violino, così importante per la protagonista.
Per quanto riguarda la storia, devo ammettere che leggendo i primi capitoli mi è venuta voglia di chiudere il libro, disgustata: amo leggere per sfuggire alla realtà, perciò una protagonista con una famiglia da schifo, con il padre violento e alcolizzato; che si droga, va dallo psicologo, viene chiusa in carcere e vende il proprio corpo come se nulla fosse... bé, non mi entusiasmava affatto. Per fortuna, col passare delle pagine le cose sono migliorate o davvero l'avrei scaraventato da giù. La prima parte della storia scorre lenta e prevedibile, quasi scontata. Alice scopre la sua verità su se stessa, comprende il motivo degli avvenimenti inspiegabili che costellano la sua vita, intraprende un viaggio e via dicendo. Ad ogni modo, il racconto non annoia mai grazie all'ironia e al sarcasmo (quasi sempre tagliente) della protagonista (ha un caratteraccio e, da come l'autore la descrive, non sembra neanche questa gran bellezza, anzi, perciò perché ogni personaggio di sesso maschile perde la testa per lei?Bah..). La seconda parte; invece, è assolutamente imprevedibile. La narrazione si velocizza, scorre rapida, ricca di colpi di scena, fino ad arrivare all'inaspettato finale. Un paio di volte capita anche che ci sia qualche non sense, ma nulla di grave. Il lessico non è quotidiano (eccezzion fatta per le numerose imprecazioni) ma nemmeno aulico.
Mi ha urtato parecchio; invece, il modo in cui sono scritte le battute dei dialoghi. Con alla fine solo il punto, senza trattino, virgoletta o qualsiasi altra cosa che facesse capire che il personaggio aveva finito di parlare. Per questo motivo non una volta sono stata costretta a rileggere i pensieri.
Complimenti a Falconi per aver creato una protagonista così particolare, profonda nei sentimenti per quanto riguarda paura, angoscia, speranza ecc. E' un enorme passo avanti rispetto a libri precedenti come Nemesis, tuttavia, mi ha infastidita un po' l'amore che nasce tra Alice e Ray dopo... non so... una trentina di battute? Ben caratterizzati anche la madre e il padre della protagonista, così come Lourdes e Patrcia (alla mosta di quest'ultima un quadro si intitola "Ellen e Kevin" come i protagonisti di Nemesis; l'autore non ha trovato altri nomi o volevano mandare un messaggio ben preciso?). Decisamente meno; invece, Ray e Ian, praticamente quasi interscambiabili (a proposito, per quanto possa amare gli occhi verdi e azzurri, Falconi non può disseminare personaggi con iridi di questi colori in ogni pagina!Diventa noioso e irreale.).
Ho molto apprezzato l'idea delle Muse come esseri soprannaturali del romanzo, tuttavia, nel sentir nominare muse come quella della Net.Art, non sono riuscita a soffocare una risata e un certo scetticismo. Sul serio?Net.Art?Ancora devo decidere se è stata una mossa geniale o assolutamente stupida.
Nel complesso, comunque, un buon libro, soprattutto per chi riesce a sopportare protagonisti sbandati meglio di me!

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