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O Padreterno nun e' mercante ca' pava' o sabbato
Ambasciator non porta primavera, lei sbuca da sola, giovane e sorridente , sbarazzina e scherzosa ti soffia negli occhi un'aria tiepida, alle narici incolla il profumo dei fiori schiusi ad uno ad uno dalle sue dita delicate. Libera le farfalle dalle gabbie di neve invernale e nel silenzio armonico diffuso in aria dal becco degli uccelli lei e' lì, a Napoli, il quattordici aprile millenovecentotrentuno, poco dopo le due del mattino.
Una vecchina cartomante e usuraia giace a terra, morta ammazzata di botte nella sua povera casa.
La donna piu' bella di Napoli, tremendamente sfigurata , siede col bel volto sanguinante e lo sguardo perso chissá dove.
Un pizzaiolo che amava la vita non ride piu' , le cambiali si sono comprate il suo sorriso e dubito vogliano restituirglielo.
Una signora ricca ed elegante sogna l'amore e la passione che i gioielli e le stanze di un lussuoso appartamento le negano da troppo tempo.
Una bambina anziana si stringe tra lenzuola consunte intrise di maleodorante terrore, maledicendo la sua mamma per essere morta, e averla lasciata da sola con quel mostro.
Due sposi si abbracciano guardandosi negli occhi, sorridono al loro amore di uomo e di donna, di padre e di madre dei loro figli: quelli vivi e quelli morti.
Il commissario Ricciardi cammina contro vento, ascoltando l'ultimo messaggio che i morti non si sono ancora portati via.
Se il primo romanzo della serie era piacevolissimo, questo supera il confine del meraviglioso e corre via per luoghi ameni di bellezza assoluta. So che di fatto e' un giallo, ma senza nulla togliere al genere letterario e all'ottima performance che esso ha nel libro, a me sembra di sminuire il lavoro di De Govanni chiamandolo solo "giallo".
Questo libro e' l'amore , e' la disperazione e l'apoteosi di un sentimento filiale, e' rabbia, e' dolore, e' tenerezza, e' pazzia, e' sacrificio, e' gioia...
E' l'immagine di quattro occhi che liberi dal calvario di ante oscurate si ritrovano, e lasciando che le lacrime scorrano lavano via i giorni bui.
E la primavera di Napoli, seduta accanto alla luna, sbircia giu' nel rione, lasciando che la notte umida di mare sia libera di calare sul sonno.
Non e' che posso solo consigliarlo, DOVETE leggerlo.
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Commenti
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forse lo leggerò.
brava c.u.b.
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De Giovanni arriverò anche da te!
Valentina