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L'inganno della morte
 
L'inganno della morte 2013-07-19 22:07:15 _sectumsempra
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
3.0
_sectumsempra Opinione inserita da _sectumsempra    20 Luglio, 2013
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Un buon primo tentativo

Probabilmente guadagnarmi l'autografo di Guglielmo Scilla è stata un'avventura più pericolosa di quella che ha vissuto il protagonista nel libro, ma direi che è meglio tralasciare il fatto che alla Feltrinelli di Catania ho dovuto passare due ore in fila schiacciata tra ragazzine eccitate che urlavano ogni volta che Guglielmo sbatteva le palpebre e passare alla recensione del libro.
Come primo tentativo mi sembra che il colpo sia andato a segno, ma ovviamente ciò che ha influito maggiormente è stata la celebrità dell'autore.
Le premesse del libro sono buone e la storia si prospetta intrigante sin da subito.
La prima parte del libro è incentrata sulla Festa delle Fiamme (descritta davvero molto bene), ma già dalle prime pagine qualcosa nella vita di Daniel appare "fuori dalla norma": sacerdoti vestiti di nero che compaiono nel giardino e una bambina dagli occhi rossi e la pelle bianca che sostiene che qualcuno voglia ucciderlo.
Dopo la morte di Daniel l'azione si sposta a Dyuturna, la città dei morti, dove le cose cominciano a complicarsi non solo per il protagonista, ma anche per il lettore, il quale viene catapultato in questo mondo fin troppo "pieno" di creature e nomi e nozioni nuove. Arriva la parte più confusionaria del libro, nel quale vengono presentati una lunga serie di nuovi personaggi, con i rispettivi nomi e "ruoli", e una sfilza di oggetti sconosciuti. Personalmente sentivo il cervello entrare in confusione, Scilla ha reso le cose un po' troppo complicate.
Successivamente i pezzi del puzzle cominciano a incastrarsi nel modo corretto e il libro torna ad essere scorrevole nella parte in cui i ragazzi devono prepararsi per le cosiddette Prove Ponderali, il cui esito sarà fondamentale per le anime, nonostante non viene chiarito in che senso siano così importanti.
Ed ecco che il libro entra nel "vivo". Una serie di eventi portano Daniel a sconcertanti rivelazioni e ad una corsa contro il tempo per salvare i suoi amici. Daniel scoprirà i segreti della sua morte prematura e si comporterà da eroe, da buon protagonista quale è.
Il libro si conclude con milioni di domande rimaste ancora nell'aria. Non so se Guglielmo abbia in mente un seguito, ma gli conviene cominciare a progettarlo per rispondere a quei quesiti rimasti irrisolti.
Il suo stile di scrittura è buono, ma ho l'impressione che abbia cercato di utilizzare intenzionalmente un linguaggio più ricercato per poter far sembrare questo libro non come il suo "primo tentativo". Il risultato è più che sufficiente, peccato per alcune descrizioni che lasciano un po' a desiderare.
In conclusione le premesse sono buone nonostante il romanzo si perda un po' in se stesso. Se le vostre aspettative sono alte potrebbe deludervi, ma se cercate un buon fantasy non troppo impegnativo potete cominciare la lettura.

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