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Adesso voglio che paghino.
Le Vendicatrici, seconda puntata: questa volta al centro del palcoscenico c’è Eva, la romana dal cuore a volte troppo tenero. Accanto a lei, possessivo come una zecca, ritroviamo Renzo Russo, il marito, il bel lumacone che continua a far danni. Non c’è dubbio che sia un parassita infetto e pericoloso, ma in fondo non è poi così cattivo. E non è nemmeno privo di pregi e di sentimenti positivi. Che colpa ne ha se un’ossessione, molto più ostinata della forza di gravità, lo ha trasformato in una pietra rotolante? E lui rotola, sempre più veloce, sempre più disperato, trascinato fino al fondo di una morte violenta, che lo aspettava da un pezzo. Egoismo e fragilità distruggono e non di rado uccidono, se crescono insieme nell’ambiente sbagliato. Roma, con la sua disgregazione, è una riserva naturale per gli esemplari come Renzo, ma produce anche di meglio e, inevitabilmente, di peggio.
Il clan dei Mascherano è molto più di una famiglia amorale: è un gruppo dalla struttura antropologica complessa: non più nomade, residente in un quartiere fortificato come una cittadella medioevale. Serse è lo zio di tutti, il capo anziano che tiene saldamente in mano le redini delle attività criminali e delle tradizioni. La vita di un Mascherano non lascia spazio all’improvvisazione: è rigidamente codificata dal comportamento sessuale all’abbigliamento. Melody, la ribelle del clan, incrocia la strada di Renzo Russo. Lo scontro culturale produce esiti ramificati, e devastanti.
L’intreccio di questo romanzo è più complesso del precedente: il ritmo si fa talmente serrato, che ogni tanto si rischia di incespicare, ma ne vale la pena. Gli autori riescono a mettere in moto i singoli personaggi e i gruppi legandoli come marionette a case, strade, negozi, pubblici esercizi, pubbliche sciagure della loro città.
La conclusione ci consegna una famiglia molto unita e molto diversa dalle altre: le quattro protagoniste e i loro cari amici sono saldamente uniti dalle dolci catene degli affetti, della complicità e anche del lavoro. Senza dimenticare la vendetta, che ci lascia in sospeso fino al prossimo romanzo: quello di Sara, la guerriera.
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