Dettagli Recensione
Ottimo esercizio di scrittura, trama banale
Credo che il romanzo nel complesso sia ben scritto, i personaggi sviluppati bene e con ampia descrizione delle varie sfaccettature che danno "profondità" alla personalità degli stessi. Ma purtroppo la storia fa acqua da tutte le parti: temo che l'autore abbia pensato che mescolando tanti buoni ingredienti (tanto per citarne alcuni: una nobile famiglia decaduta, un poliziotto sciupafemmine all'inizio e un saggio investigatore in seguito, l'ombra di complotti finanziari, la sinistra presenza della Chiesa e del Vaticano, buttafuori, giornaliste, rom, cardinali, politici, mignotte...) si possa preparare un buon piatto, cosa purtroppo non vera tanto in letteratura quanto in cucina.
Aggiungo che un buon giallo, a mio avviso, dovrebbe dare al lettore la possibilità di poter interpretare gli indizi insieme allo svilupparsi della vicenda e in un certo senso fornirlo degli strumenti necessari a risolvere l'enigma autonomamente, cosa che qui purtroppo non accade (e non dico altro perchè svelerei la vicenda). I gialli più belli sono quelli in cui arrivati finalmente alla sconcertante verità su chi sia il "mostro di turno" il lettore pensa: "Ma certo, come ho fatto a non arrivarci!". Sono i romanzi in cui il lettore pur avendo tutti i pezzi del puzzle a disposizione, non riesce a comporre il quadro d'insieme perchè c'è qualcosa di sfuggente e che si intuisce solo inconsciamente. In questo libro, invece, il lettore non riesce a comporre il puzzle semplicemente perchè l'autore decide di fornire tutti i pezzi necessari solo alla fine...
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Commenti
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È bello è giusto innovare ed inventare, altrimenti tutti i giallisti sarebbero una bruttacopia della Christie, che dalle caratteristiche che esigi tu, sarebbe inarrivabile.
Io ho apprezzato moltissimo questo libro ed il suo seguito! Bello anche il finale sorprendente!