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L'inganno della morte
 
L'inganno della morte 2013-07-05 11:41:12 andrea70
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    05 Luglio, 2013
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Promesse non mantenute

Non mi è piaciuto ma non lo boccio su tutta la linea perché mi rendo onestamente conto di essere poco adatto ad un libro del genere. Perché lo hai letto vi chiederete, solo per parlarne male ? No. Il Fantasy di solito mi annoia , ma quando mi prende mi lascia belle emozioni, il fantasy quello ben riuscito non ha un target, affascina tutti . In realtà l'ho iniziato per caso e la parte iniziale non è male, mi ha incuriosito parecchio spingendomi ad andare avanti. Bella la descrizione dell'approssimarsi di questa "Festa delle Fiamme", la leggenda del Buio, le aspettative , la corsa tra giochi senza frontiere e il tedoforo olimpico. E' da quando muore Daniel e finisce nel mondo di Dyuturna che sinceramente la tensione , il pathos sono andati affievolendosi drasticamente, perdendosi poi in una storia con poca trama, un sacco di azione, combattimenti a colpi di armi new age, personaggi descritti con lo scalpello e una ambientazione che potrebbe essere molto suggestiva ed intrigante ma è descritta con superficialità .
Il racconto di Scilla, dove dovrebbe prendere slancio e conquistare definitivamente il lettore, sfiorisce come la vita dei suoi personaggi, si appiattisce in un susseguirsi di scontri, scaramucce , sospetti ribaditi anche troppo.
Il giovane Daniel si interroga sulle circostanze e le ragioni della sua prematura dipartita, convinto che ci sia qualcosa di poco chiaro dalla presenza di figure inquietanti, in primis la morte (con tanto di falce ci mancherebbe), poi una ragazzina con gli occhi rossi (eh beh classico no? Avrà esagerato con la piscina...) che gli svela che è stato assassinato , uno spaventapasseri poco raccomandabile e il solito seguito di gente che non gli crede.
C'è poca introspezione, l'autore cerca più di tenere alto il ritmo che di farci amare i personaggi o farci ambientare con questo nuovo mondo. E' un peccato perché Scilla scrive anche benino , ci mette qualche veloce riflessione tutt'altro che banale e se devo dirla tutta non mi ha annoiato, semplicemente non mi ha lasciato niente. Anzi qualcosa mi è rimasto, la sensazione di tanti pezzi presi un po' qua e un po' la e messi assieme : dal Palio di Siena alle saghe paesane, da Tim Burton a Gaiman (ma "Nessun Dove" è di un'altra galassia...).
Chi ama follemente questo genere lo apprezzerà sicuramente più di me.

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