Dettagli Recensione
Affascinante ma fumoso
Il suicidio di un noto scrittore horror, Morgan Perdinka, e il ritrovamento del cadavere di una ragazzina scomparsa misteriosamente molti anni prima in una zona dove lo stesso scrittore aveva trascorso le vacanze proprio l'anno prima della scomparsa, mettono in moto le indagini di un arguto carabiniere aiutato da un anatomopatologo.
La vicenda è permeata da un sottofondo un pò macabro, il centro della storia è in quello che accade nel paesino di Montebuio (mai nome fu più azzeccato) dove ogni anno si ripete un rito che ha molto di pagano e inquieta parecchio, la processione della vergine crocifissa. Leggendo quanto ha scritto Morgan nel corso degli anni sembra di trovare dei collegamenti con gli avvenimenti di Montebuio, a volte addirittura delle previsioni di fatti poi avveratisi.
La stessa compagna di Morgan si interroga sulla sorte dell'uomo che ha amato chiedendosi se era quello che ha conosciuto o se non avesse una personalità nascosta.
Che rapporto c'è davvero tra Morgan e Montebuio, tra i suoi libri e ciò che ha vissuto, quale segreto nascondono gli abitanti di questo paesino che sembra sonnolento ma in realtà ti osserva.
Morgan si è veramente suicidato e se lo ha fatto qual è il vero motivo?
Danilo Arona crea una ambientazione senza dubbio molto suggestiva , riesce a far correre più di un brivido lungo la schiena del lettore, a creare quel senso di attesa che però spesso non trova riscontro nei fatti o lo trova troppo in la nel tempo facendo perdere qualcosa. La storia è parecchio oscura, quando pensi di aver trovato il filo conduttore, Arona rimescola le carte e ti ritrovi nuovamente in compagnia di quella malsana inquetudine. La sensazione è che abbia messo tante frecce al proprio arco scagliandole tutte assieme e mancando il bersaglio o almeno non facendo centro pieno, rimane una sensazione di incompletezza, di una promessa enorme non completamente mantenuta.
Il racconto è davvero molto affascinante, a cavallo tra l'horror, il mystery e il noir/thriller ma spesso l'autore si perde verso sentieri paralleli che ingarbugliano la storia appesantendola di orpelli macabri e fumosi che, a mio avviso, erano inutili, come se fare in modo che il lettore si perda sia un modo per dare "spessore" al romanzo.
L'idea di fondo è molto intrigante, ma troppi suoni provocano un effetto cacofonico, rimane un buon lavoro di un autore che ha del talento visionario.
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