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Anche l'amore è uno splendido inganno
Un giallo decisamente atipico, dove non ci sono crimini né inutili spargimenti di sangue.
Andrea Fazioli pone l’accento sul labile confine tra l’onestà e il suo contrario. Con pochi, azzeccati personaggi ci fa capire quanto sia facile in determinate circostanze passare dall’altra parte della barricata, quella della truffa, dell’inganno.
Guido Moretti, contabile cinquantanovenne di un distributore di benzina nel Canton Ticino, assiste alla rapina che gli svelerà la doppia natura di un collega e segnerà in qualche modo l’inizio di un ripensamento sulla sua vita. Vedovo, due figlie ormai adulte, decide di andare in pensione e subito dopo incontra apparentemente per caso Karin-Vanessa, bella donna di vent’anni più giovane, che gli svelerà i trucchi e i retroscena di una truffatrice di professione.
I due inaspettatamente si innamorano e questo complicherà non poco il piano della grande “operazione” che Vanessa e i suoi complici hanno escogitato. Il lettore è spinto ad andare avanti nella lettura fino al disvelamento finale, ai risvolti inaspettati della truffa di cui ha creduto di capire i meccanismi.
Interessante la teoria delle strategie truffaldine: nella maggior parte dei casi il professionista sfrutta proprio la latente propensione alla disonestà del truffato per portare avanti la sua azione, oppure fa leva sulle debolezze del malcapitato per condurlo dove gli fa comodo.
Peter Muller, genero di Guido, sgomita per entrare nel club più esclusivo dei ricchi zurighesi, di cui fa parte
Thomas Kopf e cerca di imitarlo collezionando opere d’arte di grande valore. E’ proprio sfruttando la sua ambizione e l’illusione di credersi più furbo degli altri che Vanessa e i suoi soci riescono ad ordine ai suoi danni la grande truffa.
Lo svolgersi della vicenda “gialla” non impedisce a Fazioli di delineare con grandissima intelligenza e sensibilità il mondo interiore di Guido, colto proprio nel delicato momento in cui si è consapevoli che non saranno ancora molti gli anni da poter vivere intensamente. Trovo eccezionale che uno scrittore giovane come Fazioli (classe 1978) sia riuscito a entrare perfettamente nei meccanismi cerebrali di un quasi-sessantenne.
Belli anche i personaggi di Stella, ricercatrice di erbe officinali e amica di Guido, con l’ossessione per il mare che però non ha mai visto, e quelli delle figlie di Moretti, Susanna e Angela.
Appena più stereotipato il personaggio di Vanessa, ma forse, visto il ruolo, non poteva essere diverso.
Fazioli ha una scrittura molto bella e scorrevole, descrittiva ed evocativa nello stesso tempo, coinvolgente.
E' un autore che mi riprometto di approfondire, già vincitore di alcuni importanti premi di narrativa ( questo “Splendido inganno” è finalista al premio Nebbiagialla 2013). Sono sicura che ne varrà la pena.
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