Dettagli Recensione
Il giallo
Che goduria ritrovarsi con un giallo vecchio stile! Poliziotti, investigazioni, omicidi e colpevoli tutto nella classicità più assoluta.
Roma, il vicequestore Mastrantonio a quattro giorni dalle sue agognate ferie estive, si tova invischiato in un caso un po’ rognoso. Il suo unico desiderio era imboscarsi il più possibile e non avere grane. Ma il suo capo non la pensava alla stessa maniera e in un giorno di caldo torrido lo spedisce in un canile fuori Roma per prendere la testimonianza del medico veterinario del posto. Il ritrovamento di cani talmente malconci che sicuramente sono attribuibili ad un giro intorno ai combattimenti clandestini. Il caso non sembra particolarmente impegnativo per Mastantonio, solo scocciante, ma sa che vuole fare un po’ di indagini per coscienza e poi dileguarsi. Ma i sogni del vicequestore verranno infranti da una serie di omicidi che accadranno da lì a pochi giorni, due uomini e una donna uccisi, con la stessa metodologia, un taglio netto e pulito da un orecchio ad un altro, naturalmente risulta quasi subito chiaro che i cani e gli omicidi siano correlati, bisogna trovare movente, colpevole e mandante.
Il poliziotto nonostante le sue remore e le imminenti vacanze indaga con solerzia e acume. Non manca, nel racconto, un tono leggero, correlato da battute piene d’ironia che tanto piacciono alla sottoscritta (alcune volte mi ricordano quelle dell’Ispettore Coliandro, la serie tv). Il finale rispecchia tutto il romanzo, un classico giallo senza inganni ma con imprevisto e qualche parte del corpo malconcia. Assolutamente da leggere!
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