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Un rasoio più affilato di quanto si immagini...
Dopo 'Una lama di luce' offertami dal Camilleri, mi sono sentito pronto per affrontare 'La lama del rasoio', ben più affilata e tagliente, di Massimo Lugli.
Ed effettivamente, per quanto sia breve, è un romanzo che si legge e che si lascia leggere tutto d'un fiato;
Il protagonista di questo giallo è il vicequestore Mastrantonio, della IV sezione antitruffe di Roma, alle prese con tre casi d'indagine in apparenza diversissimi fra loro, ma in realtà legati indissolubilmente da un misterioso aguzzino che non si pone alcun scrupolo nel lasciare il suo 'marchio di fabbrica' sul corpo delle malcapitate vittime.
La vicenda è assolutamente avvincente ed è narrata con uno stile secco, fluido e incalzante, ed il registro lessicale non si perde mai in fronzoli, così che il lettore riesce sempre a sentirsi parte attiva del romanzo ed ha notevoli difficoltà a staccarsi dal libro prima della fine dell'ultima riga. Indubbio merito dell'autore, che mantiene sempre costante un sottile velo di suspance, il quale mantiene a sua volta costante la fame letteraria con cui ogni capitolo viene divorato in maniera fulminea e senza neanche troppi complimenti.
Si passa dall'omicidio di un architetto omosessuale ad un organizzazione malavitosa che organizza crudeli combattimenti fra cani, con la netta sensazione che quel famigerato 'Rasoio', responsabile di tutta questa escalation di violenza nella Capitale, stia perseguitando non solo il protagonista, ma addirittura il lettore stesso. Ed è anche questa specie di malessere a 'costringerti' a leggere, perchè non vedi l'ora di sfogliare l'ultimo capitolo, di scoprire come va a finire e di tirare un liberatorio sospiro di sollievo.
Infine, sempre riguardo alla conclusione della trama, ecco un altro grande punto di forza del romanzo;
Lugli è bravissimo nel celare un qualsivoglia indizio, anche il più infimo ed il più inutile, che possa quantomeno decifrare una minuscola parte del finale. Che ci porrà dinanzi un colpo di scena inaspettato, ai limiti della teatralità, che risolverà il mistero, ma che tuttavia lascerà un retrogusto un pò amaro per quanto riguarda le vicende sentimentali del nostro vicequestore.
Un giallo breve, ma intensissimo, avvicente e di grande qualità. Che siate appassionati del genere o meno, non può mancare nelle vostre librerie.
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