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I QUATTRO DELL'APOCALISSE
“Sentite, abbiamo iniziato questa cosa sicuri che non ci avrebbero mai beccato. Roma a ferro e fuoco, ricordate? Era questo che volevamo. Essere i nuovi barbari, invadere questa città dall’interno. I soldi , le fighe. Prendere per il culo gli sbirri, fargli capire che eravamo noi a comandare.”
“FERRO E FUOCO” di Romano De Marco, editore Pendragon. E’ la prima opera che leggo di questo autore, e ne sono rimasta piacevolmente affascinata. Si tratta di un pulp/poliziesco italiano, il “primo capitolo” di una saga che ha come protagonista il capitano dei carabinieri Rinaldo Ferro.
Un inizio con il botto! Un nuovo commando criminale, da quattro mesi, spadroneggia per le vie di Roma. I suoi componenti verranno soprannominati dalla stampa “I Quattro dell’Apocalisse”, criminali senza scrupoli che uccidono a sangue freddo, rapinano, stuprano. Sarà una rapina ad un supermercato, con due morti ammazzati stile “esecuzione”, a far prendere una decisione discutibile al procuratore Berardi: chiamare al comando delle indagini il capitano Rinaldo Ferro con la sua squadra. Inizia così una lotta contro il tempo. Più le indagini prendono vigore, più il caso si infittisce di personaggi. Sarà un escalation di violenza e sangue, di corruzione e ricatti, di droga e rapine, di appostamenti e inseguimenti. Un susseguirsi continuo di colpi di scena, il tutto raccontato con un ritmo incalzante e adrenalinico, che cattura e non da tregua, fino alla conclusione finale. Ma il capitano Ferro, oltre all'indagine poliziesca, dovrà occuparsi anche di un caso personale, che ridarà credibilità alla sua persona e al grado di comandante.
I personaggi sono ben scolpiti: il capitano Rinaldo Ferro, soprannominato “Superman” per i suoi modi deplorevoli nello svolgere le indagini, è un uomo duro, il classico poliziotto tutto d’un pezzo. Grande esperto di arti marziali, si fida solo della sua squadra, dove spiccano i personaggi di Cianfrocca e Moroni.
Ferro verrà affiancato dal commissario Laura Damiani, inizialmente contrariata da questa decisione. Col tempo, indagando fianco a fianco a Ferro, comincerà a conoscerlo, e a ricredersi sul suo modo di investigare e di agire sul campo, riuscendo ad integrarsi completamente con la sua squadra.
De Marco ha adottato uno stile semplice, scorrevole, chiaro, crudo in alcuni passaggi senza mai esagerare in dettagli.
L' ambientazione è arricchita da una descrizione visiva dei luoghi. I capitoli sono brevi, invogliano a proseguire la lettura e sono alternati a capitoli focalizzati sui vari personaggi del romanzo.
Cosa posso aggiungere ancora … non lasciatevelo scappare, da leggere assolutamente!