Dettagli Recensione
309 pagine di carta vetrata
Siamo intorno all’anno 1587, nella piccola cittadina di Trioria, possedimento della Repubblica di Genova. Protagonista di questo romanzo (poiché per me di questo si tratta, non condivido la pubblicazione di questo testo tra i “timecrime”) è Battistina. Chi è Battistina? Bella domanda questa. Terminato questo romanzo posso soltanto dire con certezza che per me non è una strega. Strano, perché allora questo titolo?
Come si sa, nei secoli scorsi milioni sono state le donne accusate di stregoneria e bruciate sul rogo dalla santa inquisizione. Molto spesso bastava guarire malanni utilizzando semplicemente dei decotti di erbe per essere accusate di stregoneria. Le confessioni poi venivano fatte, di sovente, sotto inumane torture.
Battistina è una bambina, dodici anni appena. Con tutta l’entusiasmo per le nuove scoperte, adora la natura, si fonde completamente con essa. Ed è anche profondamente curiosa, come lo sono tutte le bambine intelligenti. Sarà proprio questa sua curiosità e questo amore per la natura ad avvicinarla al mondo delle “streghe”. Metto tra virgolette questo termine, perché starà al lettore stabilire se queste donne siano “streghe” oppure no.
Battistina sarà accusata di stregoneria. Ma nel suo doloroso cammino di bambina accusata incontrerà Niccolò, seconda voce narrante del romanzo. Niccolò fa parte del gruppo chiamato ad indagare sui tanti casi di stregoneria emersi nella città di Troria. Scrivano dotato di intelligenza eccelsa sarà dapprima impaurito dalle streghe, poi incuriosito financo profondamente scettico verso le accuse mosse alle donne incriminate.
Interessante come vengano alternati capitoli dove il punto di vista è quello di Battistina ad altri in cui Niccolò narra direttamente in prima persona. Anche questo è particolare, mai l’autore ha voluto parlare dalla bocca di Battistina. Il suo punto di vista è sempre narrato in seconda persona. In questo modo l’autore riesce ancora di più a forzare l’interpretazione del lettore, che mai riuscirà a capire limpidamente chi è Battistina, non avendo mai completamente la possibilità di immedesimarsi in lei.
Ho apprezzato enormemente l’intenzione dello scrittore di sfatare punto per punto le credenze popolari che riguardano le streghe. Questo fatto, inteso come maggior respiro, ci pone di fronte al fatto che all’apparenza tutto risulta diverso rispetto alla profondità delle cose e soprattutto delle persone. Mai giudicare dalle apparenze o maldicenze, i giudizi troppo spesso portano gravi conseguenze per chi li subisce.
Questo romanzo però ha anche alcune pecche, o meglio, cose che a me non piacciono.
Innanzitutto il linguaggio utilizzato. Ho trovato diversi termini fuori luogo, rozzi, nel contesto in cui si trovavano non li ho apprezzati. Non credo fossero necessari per ricalcare la forte personalità di Battistina, non è dalle parole che si capisce un temperamento. Sicuramente la durezza di alcune situazioni descritte era necessaria, ma il linguaggio no. Comunque, questo è mio gusto personale.
Non ho apprezzato nemmeno la parte finale del libro, secondo me un po’ troppo inverosimile rispetto al resto del romanzo che è invece tremendamente realistico.
Nel complesso,però, mi è piaciuto tanto questo romanzo storico. Da amante del genere non posso fare altro che consigliarlo.
In ultimo ho provato profonda tenerezza per questa bambina-donna, cresciuta troppo in fretta e plasmata dalla cattiveria del mondo che la circonda. Non si può non impietosirsi difronte a Battistina, che tutto il mondo le toglie. Sicuramente parte delle vicende narrata saranno reali, sicuramente le torture avvennero nei modi descritti ed anche oltre. Per questo non posso fare altro che chinare la testa difronte alla barbaria perpetrata nei secoli contro le donne-streghe. Ancora una volta, le donne sono state vittime dell’ignoranza. Il dolore di Battistina è stato il dolore di tante, troppe.
ps una nota per l'editore. l'immagine in copertina che penso voglia rimandare alla protagonista in realtà presenta una differenza fondamentale..il colore degli occhi. Battistina li ha azzurro-verdi e nel libro è dato profondo risalto a questo dettaglio.
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Commenti
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Secondo me nemmeno li leggono, altrimenti non avrebbe senso. Mi torna in mente per esempio, tra i tanti, IL PASSAGGIO, con una splendida copertina di una bambina bionda. Amy nel libro, ha i capelli decisamente color cioccolato.
Ma...
I miei complimenti!
Pia
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