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Il giornalista, il frate e la spia
Godibile la spy story partorita dalla penna del giornalista Enrico Franceschini, utilizzando spunti autobiografici e amalgamandoli sapientemente con elementi di fantasia per creare un intreccio stuzzicante.
Correva l'anno 2000 quando papa Wojtyla visitò la Terra Santa; da questo evento prende corpo un racconto che tocca temi di politica internazionale, di religione, di scontri tra culture differenti, di scoop giornalistici e di spionaggio.
Affascinanti le immagini di Gerusalemme, città in cui si trovano a convivere le tre religioni monoteiste, città ricca di simbologia e che trasuda passato da ogni pietra; i vicoli della città vecchia, immersi in un clima sospeso tra passato e presente, diventano teatro di una fitta rete di complotti.
Pronti a dare la caccia a terroristi ed integralisti, sventando attentati e minacce alla pace, uno strano trio composto da un giornalista, un frate ed una avvenente agente dei servizi segreti.
Un buon lavoro quello di Franceschini, in quanto pur non avendo la pretesa di essere esaustivo sotto ogni profilo, tuttavia riesce a tracciare dei connotati interessanti delle vicende politiche e storiche riguardanti Israele e Palestina, mettendo in luce certe zone oscure in cui manovrano in sordina le diplomazie internazionali, Vaticano compreso.
Ponderati e documentati i riferimenti di storia delle religioni che si aprono durante la narrazione, piccoli sipari capaci di arricchire il romanzo.
Nel complesso una lettura agevole, dinamica e rapida, in cui si percepisce la mano del giornalista, avvezzo alla caccia alla notizia e a saper cogliere l'anima di un luogo e di una situazione con poche parole, incisive e ben dosate.
Un romanzo breve in cui si avverte la giocosità dell'autore nel mettere in campo la propria fantasia, nel volersi vedere proiettato in una missione impossibile durante un reportage in una delle zone più “calde” del mondo, dove convivono culture e confessioni religiose diverse.