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LA REGINA DELLA MORTE
“…La forza della furia. Maniere forti. Occhio per occhio. Dente per dente. Le uniche parole che conosco… io sarò Furia e Tormento…”
“La Ballata di Mila” di Matteo Strukul, edizioni e/o, collezione Sabot/age. E' la prima opera di questo autore, un pulp-noir adrenalinico che per apprezzarlo fino in fondo vi deve piacere il genere. Fin dalla prima pagina, ciò che balza subito agli occhi è lo stile della scrittura: scorrevole, veloce, aggressiva, fortemente visiva e cinematografica, in alcuni punti fumettistica. E' questo stile che rende molto particolare il romanzo.
Ambientato in Veneto, per l’esattezza nel Nordest, narra di due gang criminali che vi spadroneggiano, quella veneta di Rossano Pagnan e quella cinese “I Pugnali Parlanti” di Guo Xiaoping, membro della potente Triade 14K. Ci troviamo immersi in un panorama criminale spietato, fatto di spaccio di tutti i tipi di droga (eroina, cocaina, droghe sintetiche), di traffico di schiavi immigrati, di bustarelle, di corruzione. Di omicidi efferati, sangue, sbudellamenti, stupri e torture. Una guerra tra gang violenta, crudele, una lotta al potere senza limiti… tutto è permesso!
La descrizione dei personaggi delle due gang è quasi superficiale, quanto basta per farti un’idea su di loro. I cinesi, ricchi di “aplomb” e freddezza, contrastano coi veneti, che al confronto, appaiono come dei “fumetti” quasi ridicoli e superficiali.
Mila Zago, l’eroina della storia, emerge su tutti. Sarà lei, con astuzia e doppio gioco, a mescolare le carte in questa guerra, e grazie a un capitolo del libro, “Dal diario di Mila Zago” , scopriremo la motivazione di tutto ciò.
La descrizione particolareggiata di Mila riconduce a Uma Thurman in Kill Bill di Quentin Tarantino, una vendicatrice, una killer a sangue freddo, che sa usare tutte le armi con perfetta padronanza e che eccelle nelle arti marziali. Mila, la Regina della Morte, un metro e settantacinque di muscoli pronti all’azione. Mila Zago aka Red Dread ma questa è un’altra storia…
(… Era sexy e rapida, con quei dread rossi che frustavano l’aria. Non uccideva i criminali, li tritava… Si muoveva come un gatto selvatico e falciava braccia e gambe con la sua katana in una danza mortale che faceva venire i brividi. Che grazia! Che perfezione nei movimenti!...)
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