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Naufragio nella solitudine
Deluso a metà dopo la conclusione di questa lettura o, volendo essere ottimista, soddisfatto a metà....!
L'idea risulta originale. Tutto ha inizio con uno strano ipotetico suicidio di un ex prete ritrovato nel tevere, o meglio, sembra un suicidio per tutti, tranne che per l'ispettore Buonamore, che non gode di molta stima e considerazione da parte dei colleghi e superiori. Da qui, sarà un susseguirsi di omicidi e altri strani suicidi; indagini in un ambiente fatto di personaggi naufragati nella propria solitudine, di cui si nutrono e usano a mo' di schermo, in una Roma appesantita dalla pioggia costante e inesorabile.
A rendere il tutto ancora più cupo è la situazione dell'ispettore Buonamore, un uomo caparbio nella sua indagine quanto arrendevole alla sua condizione affettiva.
Insomma, un mix da taglio delle vene.
Sebbene, come detto all'inizio, l'idea risulti originale e fuori dal comune, la trame si svolge un po' troppo lentamente (tipico dei film francesi) e con poco pathos o suspance. Solo nelle ultime 20 pagine si assiste ad una accelerazione che rende molto più interessante la lettura. Il finale (almeno per me) non è scontato e intuibile a priori, per cui è un vero peccato. Con un po' di verve in più sarebbe stato molto più godibile.
Comunque, una lettura consigliata, vista la novità tematica e architettonica del romanzo.