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La colpa
 
La colpa 2013-04-28 17:39:13 silvia71
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4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    28 Aprile, 2013
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Le ferite invisibili

Ci sono ferite fisiche che parlano da sole.
Ci sono ferite invisibili, laceranti ma silenti; le ferite dell'anima.

Lorenza Ghinelli con grande coraggio scandaglia le sofferenze dell'infanzia, un'età che non tutti i bambini hanno la fortuna di vivere in maniera spensierata e contornata di affetto.
Le storie che si intrecciano in questo romanzo sono irte di spine, bruciano l'anima come tizzoni ardenti, indignano e commuovono senza riserve.
L'autrice utilizza in modo incisivo e senza veli la sua penna per disegnare il mondo dei bambini e quello degli adulti, senza concedere spazi ad alibi per perdonare comportamenti aberranti.

Il mondo di Estefan, Martino e Greta era luminoso e colorato, così come richiede l'infanzia, ma l'avida, la malata, la violenta, la corrotta, l'egoista mano adulta l'ha contaminato, rendendolo un mondo pieno di paura, di odio, di rancore.
Il mondo svuotato e devastato di un bambino diviene il mondo claustrofobico e invivibile di un adolescente e di un adulto; le ferite procurate nel cuore e nella mente di un bambino, grideranno per sempre di dolore. Difficile mettere a tacere un animo calpestato, privato di amore, comprensione e dignità.

Mirabile l'impegno profuso dalla giovane Ghinelli nel parlare di argomenti scottanti, dalla pedofilia alla disgregazione familiare, all'inadeguatezza del mestiere di genitore.
La narrazione non banalizza mai situazioni e stati d'animo, ma delinea con cura lo sfiorarsi e lo scontrarsi del pianeta” infanzia” con quello “età adulta”, mettendo in risalto i numerosi punti di divergenza; intense e profonde le analisi sull'io più segreto del mondo dei piccoli, un mondo che anela ad essere riempito di amore, di gioco, di sole.
Appositamente in questo racconto l'autrice fa albergare tanto buio, tanti fantasmi, tanta notte.
Si coglie forte un monito per il pubblico adulto, affinché possa assumere consapevolezza delle conseguenze del suo agire sui più giovani, su coloro che si apprestano a sbocciare e divenire poi gli adulti del futuro.

Lo stile narrativo della Ghinelli denota già un carattere personale, una predilezione per toni secchi e taglienti, senza togliere il dovuto spazio a momenti di riflessione accompagnati da una penna più morbida e levigata; una voce a tratti ancora acerba nel calibrare il flusso narrativo, tuttavia un'ottima promessa per il nostro panorama letterario.

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Leggendo la trama la mia impressione è quella che gli eventi siano un po' forzati, è anche vero che gli eventi tragici non mancano nella vita reale; poi leggendo la tua recensione l'impressione si fa opposta, sembra che tutto sia raccontato in modo credibile, per quanto duro e crudele, immagino che la foschia e le atmosfere gravide di peccato e di colpa siano in attesa di una espiazione. Credo che varrà la pena dargli un'occhiata.
Una domanda: i personaggi come sono caratterizzati, anche se sono bambini e come tali hanno una percezione del mondo tutta sua, appaiono credibili o sono costruiti per assecondare la trama?
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silvia71
28 Aprile, 2013
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Ciao Silvia, comprendo alcuni tuoi dubbi, vuoi perchè i temi sono complessi da narrare vuoi perchè è veramente difficile delineare personaggi bambini.
E' con dolore e rabbia che dico che ho trovato le storie specchi della vita reale e della cronaca, per nulla forzati. In merito alla capacità di delineare la figura di bambini e adolescenti penso che il lavoro dell'autrice sia buono, considerata anche la sua scarsa esperienza letteraria.
Ultimamente dedico parecchio spazio ad autori giovani e devo dire che la lettura di questo lavoro mi ha trasmesso emozione e commozione.
Silvia, concordo su tutto quello che hai scritto. Descrivi perfettamente anche lo stile: secco e tagliente. E' proprio così! :)

Bruno
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silvia71
28 Aprile, 2013
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Grazie Bruno!
Mi segnai il titolo dopo aver letto la tua recensione......
In risposta ad un precedente commento
silvia t
28 Aprile, 2013
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Ho notato che leggi molti autori esordienti e questo ti fa onore e soprattutto è molto utile a me :-).
Mi hai convinta,come sempre, credo proprio che leggerò...
sempre molto dettagliata e sensibile Silvia...sembra molto interessante, non è mai facile trattare certi temi e per farlo all'esordio letterario ci vuole veramente molto coraggio
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silvia71
29 Aprile, 2013
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grazie Enrico!
in effetti tra le giovani penne sto notando tanta voglia di affrontare temi sociali importanti.....
Bravissima, è un piacere leggere le tue opinioni.
@Silvia è da tanto che volevo leggerlo, è stato finalista per il premio Strega dell'anno scorso. Poi nei salotti dove si masticano thriller e noir non se ne parlava con molto entusiasmo, ha un pò diviso...Tu hai trovato delle riflessioni che sicuramente meritano e quasi quasi lo metto alto nelle mie prossime letture!
Grazie di aver letto il mio commento, Gracy!
Affrontarlo come un noir non è corretto e potrebbe solo deludere........io ci ho letto ben altro tra queste pagine e lo reputo una buona prova per una giovane autrice!
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