Dettagli Recensione
Un bel libro che ne ricorda però altri
Ho appena finito questo libro e prima di cimentarmi nella sua recensione mi sono voluto leggere, apprezzandole molto, le 24 recensioni degli amici che mi hanno preceduto.
Mi ha molto colpito trovare osservazioni che avevo già deciso di inserire anch'io e anche il riscontrare pareri ora entusiastici ora sensibilmente critici rafforza la mia idea circa la compresenza di pregi e ( piccole? ) pecche in questo romanzo.
I due miei concetti che ho ritrovato tra gli interventi altrui sono "danbrowniano" e "cinematografico".
"Cinematografico" perché la trama si sviluppa secondo modalità che mi hanno continuamente dato l'impressione di un incedere più da grande schermo che da carta stampata. Il meccanismo narrativo mi ha suggerito una tecnica davvero diversa da quella usuale: dipende dal fatto che Carrisi nasce come sceneggiatore? Penso proprio di sì. Per quanto mi riguarda, continuo a preferire la sensazione che mi dà un libro "che sa di libro" anziché di DVD.
"Danbrowniano" perché la combinazione Chiesa/giallo/caccia al "tesoro" non può non farcelo venire in mente. E' un fatto positivo? Per me no, sarebbe stato meglio se ci fosse venuto spontaneo definirlo "carrisiano".
Aggiungo un altro aggettivo? "Dariargentiano" ( e quindi il "cinematografico" viene ulteriormente rafforzato ): certe sequenze mi hanno rimandato immediatamente al modus operandi del famoso regista, cosa che non mi era mai capitata prima.
Mi levo il cappello dinanzi alle capacità dell'autore. Fantasia, tensione, capacità descrittiva, definizione dei personaggi e caratterizzazione della loro personalità meritano fior di complimenti e glieli faccio ben volentieri: però, per avere una bella tripletta di 5 avrei voluto un'opera che sapesse più di lui e meno di altri, che portasse impressa una sua impronta inconfondibile e unica anzichè la sensazione che i nomi di Dan Brown e Dario Argento non starebbero poi così male in un'ipotetica pagina dei credits.
C'è anche dell'altro che non mi torna del tutto ma è inutile stare a sviscerare troppo questo libro perché altrimenti si rischia di fargli un torto: è molto godibile, scorre via che è un piacere e non resterà tanti giorni sul comodino del lettore.
Un bravo a Carrisi con l'augurio che presto diventi un "bravissimo".
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