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Dopo lunga e penosa malattia
2013-04-06 15:26:21
rosanna
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Opinione inserita da rosanna 06 Aprile, 2013
non c'è niente da fare
è il secondo libro di Vitali e non c'è niente da fare, per me è uno scrittore che non coinvolge. La storia si dipana lentamente, manca la tensione, si avverte una grande tristezza nelle descrizioni del tempo e del luogo, della moglie ansiosa, ma soprattutto il finale ti lascia un nervoso insopportabile... Odio i finali aperti, sono ancora a chiedermi il senso del finale di "C'era una volta in America" di S.Leone e francamente arrovellarmi per questo romanzetto non lo trovo salutare; perciò ho deciso di dimenticare il libro e di non leggere mai più niente di questo scrittore troppo acclamato.
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