Dettagli Recensione
Un giallo "pulito"
Elda Lanza, l'autrice di questo libro, è stata definita dalla critica la "Camilleri in gonnella".
Prima conduttrice rai, esperta di comunicazione a tutto tondo, ci presenta un giallo classico caratterizzato da uno stile pulito e senza fronzoli.
In un'intervista avvenuta poco dopo l'uscita del libro, l'autrice - di cui non ricordo l'età precisa, ma vale la pena dire che è intorno ai 90 anni - annunciava compiaciuta di avere scritto 400 pagine senza nemmeno una parolaccia.
Questo dettaglio stilistico è al contempo un punto di forza e un limite.
Da un lato, infatti, il romanzo è ripulito dalla volgarità che caratterizza la nostra epoca. Pensando ad una parola che mi consenta di descrivere la scrittura della Lanza mi viene in mente "rilassante": non ci sono voli pindarici, descrizioni agghiaccianti di scene un po' splatter, non ci sono urla e svarioni linguistici. Tutto è lineare, dolce, edulcuorato.
Dall'altro lato, però, credo che il linguaggio, in un romanzo, debba rispecchiare il contesto in cui avvengono le vicende: ad un uomo di quarantacinque anni, un poliziotto a caccia di un assassino, qualche "vaffanculo" prima o poi scappa, o no? Un linguaggio troppo "pulito" all'interno di un giallo crea una sorta di distanza, e limita il coinvolgimento, la partecipazione emotiva.
Tuttavia è sicuramente una lettura piacevole. La ricerca del colpevole all'interno di un condominio permette di incontrare diversi personaggi, alcuni di essi - ad esempio la signora che passa il giorno attaccata allo spioncino per controllare chi sale e chi scende - semplicemente esilaranti. Lo consiglio vivamente a chi ha voglia di una lettura semplice ma nello stesso tempo densa di mistero.
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