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Dante in cerca della giustizia
Di gialli, oramai, abbiamo riempito la Storia. Questa "moda letteraria" ha contagiato anche gli Italiani e la millenaria storia nostrana.
Dante è un personaggio abbastanza credibile, ha il suo caratteraccio burbero fiorentino, ha la sua innata logica che gli fa elucubrare attentamente ogni indizio, c'è la Firenze medievale in cui alti magnati, popolino, osti e beoni si mischiano e fanno parte della stessa "commedia umana". E poi ci sono i delitti e l'ingiustizia di non avere giustizia per i morti e soprattutto se questi hanno indicazioni più o meno politiche. E tutto è politico nella Firenze 1300.
Il tutto è fluido, scritto con stile scorrevole e apprezzabile; anche il tentativo di un percorso dentro la città (forse poco tarato su quella Firenze...).
Il contenuto è medio (proprio per lo sfruttamento eccessivo del genere, al cui indirizzo generale Leoni si conforma senza troppa innovazione.
La piacevolezza c'è, invece. Probabilmente l'autore si sarà divertito a scrivere, cosa che rende curiosamente fruibile la storia.