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La maledizione del secondo volume
Forse è un caso ma tutte le volte che ho avuto a che fare con qualche trilogia (che si tratti di libri o di film) il secondo capitolo è sempre quello che mi piace meno! è stato così con Ritorno al futuro, Millennium di Stieg Larsson, Il signore degli Anelli e, anche se non ho ancora letto il terzo, finora l'aspettativa è confermata!
In "tu sei il male" il giallo è l'elemento fondamentale e tutto ruota intorno all'enigma di una serie di omicidi, quindi l'attenzione è sempre vita. Qui non è così: nella parte iniziale ci si perde in una serie di giochi narrativi che rendono il tutto eccessivamente pesante e prolisso. è interessante conoscere il ruolo che hanno avuto gli italiani in Libia nel dopoguerra, per cui se si riesce a scindersi dal desiderio di "sapere chi è l'assassino" e semplicemente immergersi in una sorta di manuale di storia, il libro può anche essere piacevole.
Nella seconda parte, il romanzo diventa più interessante. Si riprende la vicenda laddove si era fermata in "Tu sei il male", dopo l'omicidio di Elisa Sordi e si descrive l'Italia degli anni ottanta in modo assolutamente realistico, almeno per quel che riguarda il tessuto sociale: avvento delle tv commerciali, presenza e prevalenza della democrazia cristiana, giochi di potere ecc... Un po' troppo all'americana la descrizione di un certo tipo di malavita che ora non posso descrivere nel dettaglio, altrimenti faccio spoiler. :)