Dettagli Recensione
Un caso per Montalbano
Un giallo di Camilleri con Montalbano.
Non mi so spiegare il motivo per cui, nonostante la simpatia del personaggio e la bravura dell'autore, questi gialli mi lasciano sempre molto tiepida.
Eppure di Camilleri ho adorato i tre libri delle Metamorfosi e apprezzato anche altri titoli, ma privi di Montalbano.
Non sono indifferente alla bravura con cui Camilleri dipinge i personaggi, ognuno portatore di una scintilla vitale che li fa emergere vivi e sanguigni dalla pagina.
Forse è proprio questo tipo di giallo, dai tempi rilassati, che non corrisponde alla mia idea di poliziesco e di certo non è colpa dell’autore.
Comunque una storia ben intrecciata, personaggi credibili, soluzione impossibile da indovinare in anticipo, insomma, tutto quello che ci deve essere c'è.
Per i fan, naturalmente, imperdibile…
[…]
Montalbano, quando non aveva gana d’aria di mare, sostituiva la passiata lungo il braccio del molo di levante con la visita all’arbolo d’ulivo. Assittato a cavasè sopra uno dei rami bassi, s’addrumava una sigaretta e principiava a ragionare sulle facenne da risolvere.
Aveva scoperto che, in qualche misterioso modo, l’intricarsi, l’avvilupparsi, il contorcersi, il sovrapporsi, il labirinto insomma della ramatura, rispecchiava quasi mimeticamente quello che succedeva dintra alla sua testa, l’intreccio delle ipotesi, l’accavallarsi dei ragionamenti. E se qualche supposizione poteva a prima botta sembrargli troppo avventata, troppo azzardosa, la vista di un ramo che disegnava un percorso ancora più avventuroso del suo pinsèro lo rassicurava, lo faceva andare avanti.
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Commenti
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L'albero d'ulivo torna un paio di volte nel racconto e diventa di fatto un personaggio. A me sembra che proprio in queste divagazioni Camilleri dia il meglio di sè.
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