Dettagli Recensione
Talvolta è meglio non sapere
Inizio simpatico e frizzante per questo romanzo dove la protagonista Nadia Morbelli, correttrice di bozze e paleografa, viene disturbata dalla Polizia dopo un bagno ristoratore e messa al corrente della morte della Marinin. Iniziano, così, i guai...anche per i lettori!
Chi è la Marinin? Perché lo si nasconde per due capitoli ? Dopo i quali si scopre che, non solo è la vicina di casa genovese, ma, principalmente, è la madre di una compaesana del luogo di origine di Nadia e famiglia, in cui lei torna tutti i fine settimana.
Visto che la protagonista e la Marinin si conoscono da una vita, si può dare il via alla danza del gossip. Al ritmo di “lui ha detto..”, “lei ha fatto…”, “ma erano altri tempi…” etc. si svia l’attenzione dall’omicidio e la si accentra su tutta una serie di aneddoti, più o meno storici, come la guerra della ex Jugoslavia e la vita contadina post-seconda guerra mondiale, che lambiscono svariati argomenti senza mai approfondirne nessuno. La storia rallenta all’inverosimile, farcita da fatti privi di interesse e da una miriade di personaggi inutili, tutti poco caratterizzati, che appiano e scompaiono, incasinando la vita del povero lettore alla ricerca dell’omicida.
Se si esclude qualche battuta comica e qualche personaggio ben delineato, la parte più interessante del romanzo è la copertina, spiritosa e inequivocabilmente gialla!
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grazie per averlo letto al posto mio
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