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Tre palle, un euro
Deve esserci un audace tra i tipi della Marsilio. Ogni tanto riesce ad infilarsi tra gli ingranaggi ben oleati delle rotative e a far stampare un autore italiano tra i gialli scandinavi e i loro derivati, rallentando l’onda lunga iniziata con Millenium, e poi Lackberg, Mankell, Marklund, Person.
Questa volta l’eroico è riuscito nell’intento con L’ombra del falco, di Pierluigi Porazzi, nuovo autore italiano che esordisce con un noir ambientato ad Udine, o faremmo meglio a dire nel nord est.
L’autore sceglie un inizio, direi classico per un noir: il cadavere di una ragazza trovato in una discarica, priva di organi interni, si tratta della figlia del primario che opera nella clinica Salimbeni. La clinica è strettamente connessa con l’onorevole Gonano, che per non avere troppe attenzioni da parte della stampa decide di sfruttare le sue aderenze con il Prefetto. Che a sua volta si affretta ad affidare il caso al Commissario Santoruvo. Lui, abituato a fare carriera nel modo giusto, saprà come far dirigere le indagini verso un vicolo cieco.
Ma subito dopo spunta un serial killer, che si mette una maschera a forma di teschio, filma la vittima mentre la uccide, e manda un messaggio ad Alex Nero, ex poliziotto, ritiratosi dopo la morte violenta della moglie e della figlia per causa del Becchino, un serial killer, suicidatosi subito dopo misteriosamente. E a questo punto, la situazione per Santoruvo, e il fido ispettore Scaffidi, si complica.
Porazzi ama il cinema e si capisce subito, mettendo in piedi un noir corale fitto di personaggi e di situazioni, descritte come scene di un film, montate una dietro l’altra, spesso giocando sull’equivoco che la stessa scena, descritta, crea (“impugnava un bisturi …”, chi? l’assassino? ma, no! l’anatomopatologo).
Il problema è che, caro audace della Marsilio, quando si mettono troppi personaggi in un libro, poi hai difficoltà a seguirli tutti e soprattutto l’autore non ha il tempo per approfondirli e, credimi, ce ne sono alcuni molto interessanti. Ho dovuto utilizzare a pieno le proprietà del mio ebook (e devo ammettere che di gioie me ne sta dando diverse) per annotare fatti, sensazioni, nomi. Anche se, lo riconosco, per la girandola di personaggi, situazioni, colpi di scena, alcuni davvero “fantasmagorici”, mi sono sentito come in una giostra.
E in genere quando vado al Luna Park, mi diverto.
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non ti ha ricordato "L'ombra" di Cody Mfadyen? Pubblicato molto prima!