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UN LIBRO D'ATRI TEMPI MA, ATTUALISSIMO
Duca Lamberti è un dottore, radiato dall'albo dei medici, uscito da pochi giorni dopo aver trascorso tre anni in carecere per aver praticato un'eutanasia.
DUca Lamberti si ritrova così a dover riaffrontare la vita, con poche certezze, molti dubbi, molte rabbie, con il rammarico di aver creduto in un gesto che per lui significava solo donare pietà ad una sventurata che non chiedeva altro.
Grazie al padre, ex poliziotto a Palermo, dove ha perso un braccio in un attentato mafioso, per ordini dello Stato finito per essere un burocrata della Polizia (mafia, stato ed errori sono tre parolecon un nesso profondo per Scerbanenco),ed ad alcune conoscenze in comune si ritrova ad aiutare il giovane Davide, rampollo di casa Auseri,finito nel tunnel dell'alcool.
Ben presto Duca Lamberti si ritoverà ad indagare alle radici di questo vizio di Auseri, che affondano in traffici di donne e di sangue.
Vladimir Giorgio Scerbanen(K)co è considerato da molti il padre del noir italiano. Questo libro è uscito nel 1966 ma, per ritmo e carattere dei personaggi non ci si accorge nemmeno di questo "salto" di 50 anni.
Un libro avvincente, con dei personaggi che colpiscono il lettore per i caratteri forti e per i passaggi significativi delle loro vicessitudini.
Un libro abbastanza corto, circa 220 pagine, arricchito da una biografia approfondita di Scerbanenco, del suo passato, delle sue motivazioni e delle sue emozioni, che da sola pareggia la bellezza del romanzo!
Lettura consigliatissima per gli amanti del noir, una vera chicca italiana, degli anni passati che non sfigura affatto con altri colleghi stranieri più moderni!
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