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Venere privata
 
Venere privata 2013-02-07 13:00:23 Fonta
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Fonta Opinione inserita da Fonta    07 Febbraio, 2013
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UN LIBRO D'ATRI TEMPI MA, ATTUALISSIMO

Duca Lamberti è un dottore, radiato dall'albo dei medici, uscito da pochi giorni dopo aver trascorso tre anni in carecere per aver praticato un'eutanasia.

DUca Lamberti si ritrova così a dover riaffrontare la vita, con poche certezze, molti dubbi, molte rabbie, con il rammarico di aver creduto in un gesto che per lui significava solo donare pietà ad una sventurata che non chiedeva altro.

Grazie al padre, ex poliziotto a Palermo, dove ha perso un braccio in un attentato mafioso, per ordini dello Stato finito per essere un burocrata della Polizia (mafia, stato ed errori sono tre parolecon un nesso profondo per Scerbanenco),ed ad alcune conoscenze in comune si ritrova ad aiutare il giovane Davide, rampollo di casa Auseri,finito nel tunnel dell'alcool.

Ben presto Duca Lamberti si ritoverà ad indagare alle radici di questo vizio di Auseri, che affondano in traffici di donne e di sangue.

Vladimir Giorgio Scerbanen(K)co è considerato da molti il padre del noir italiano. Questo libro è uscito nel 1966 ma, per ritmo e carattere dei personaggi non ci si accorge nemmeno di questo "salto" di 50 anni.
Un libro avvincente, con dei personaggi che colpiscono il lettore per i caratteri forti e per i passaggi significativi delle loro vicessitudini.

Un libro abbastanza corto, circa 220 pagine, arricchito da una biografia approfondita di Scerbanenco, del suo passato, delle sue motivazioni e delle sue emozioni, che da sola pareggia la bellezza del romanzo!

Lettura consigliatissima per gli amanti del noir, una vera chicca italiana, degli anni passati che non sfigura affatto con altri colleghi stranieri più moderni!

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Commenti

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22 Ottobre, 2020
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In verità mi permetto di obiettare che il salto di 50 anni si avverte pesantemente nel disprezzo con cui Scerbanenco parla degli omosessuali. Nonostante io trovi questi romanzi molto belli e scritti benissimo, ho dovuto mettere da parte il mio disgusto per questi suoi atteggianenti, compreso quello tipico che con i criminali sarebbe meglio la vendetta e la "giustizia fai da te" che si trova nel successivo "Traditori di tutti"
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