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Appunti di un venditore di donne
Avevo perso le tracce di Faletti dopo il suo terzo romanzo e l’ennesima delusione. Lo ritrovo diversi anni dopo con un noir davvero sorprendente, forse perché non mi aspettavo granché. Abbandonate le velleità dei thriller sullo stile “a stelle e strisce” (sebbene Io uccido rimanga notevole) Faletti si è cimentato con un genere che alla luce dei fatti gli è riuscito bene, il noir nostrano. La Milano del ’78 non è solo uno sfondo scenografico, ma un vero e proprio personaggio tanto la si sente pulsare e muoversi insieme ai protagonisti. Gli anni di piombo sono nella loro piena e drammatica massima espressione, le BR hanno rapito Moro, le Istituzioni sono sotto attacco ed i politici sotto scacco.
Bravo fa da intermediario tra chi desidera una compagnia di lusso e chi vuole offrire quel lusso. È cinico, ma ha un proprio codice etico, non lo si può definire senza scrupoli, anzi. È un pesce piccolo, ma presto si ritroverà a nuotare in un oceano in cui o si impara a diventare predatori o si è destinati a fare una brutta fine.
L'inizio è forse un po' lento, ma poi la storia prende rapidamente ritmo e si fa leggere alla grande, quindi non fatevi scoraggiare!!
Non male, felice di averlo letto e di aver riscoperto un autore italiano.
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A dire il vero ( a parte l'ultimo credo di avere letto tutti i suoi libri) io adoro Faletti, l'unico che non sono riuscita a leggere e' quello ambientato nel west, ho rimosso pure il titolo.
@Cristina, ecco, non mi veniva la parola giusta..."autentico", hai proprio ragione. Io uccido mi è piaciuto tantissimo, mentre i due successivi mi hanno dato anche a me l'idea che s sia voluto confrontare troppo con i guru americani. Non ho letto Io sono Dio, forse un giorno lo farò. In questo romanzo invece ha cercato un suo stile ed il risultato è stato....autentico!!!
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