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Milano...da leggere
E’ il 12 agosto 1576, quando hanno inizio le vicende del notaio criminale Niccolò Taverna che, insieme ai suoi fidi compagni Rinaldo e Tadino, riesce a dare un volto all’assassino del commissario della Santa Inquisizione Bernardino da Savona e di due popolani.
Franco Forte ci descrive una Milano assetata di pace e tranquillità, piagata dalla peste bubbonica ed afflitta dai continui scontri tra Corona Spagnola, Chiesa e Santa Inquisizione. Ogni singolo personaggio (soprattutto quelli minori) contribuisce in maniera sapiente e minuziosa a far comprendere il clima di paura, oppressione e morte che si respira per le viuzze polverose di questa città cinquecentesca. Addentrandoci nella lettura siamo in grado di sentire, all’ombra del Duomo in costruzione, gli scricchioli dei carri dei monatti, le grida dei miserabili chiusi in casa perché contagiosi, le urla dei mercanti che vendono i loro prodotti senza arrendersi alla disperazione e sperando che la peste finisca.
“Il Segno dell’untore” e’ il racconto di una sola giornata intrigante e coinvolgente, dove Il romanzo storico avvolge il thriller, con l’aggiunta di un tocco di rosa. Si crea un tutt’uno magico, senza che l’uno prenda il sopravvento sull’altro, che rapisce il lettore dall’inizio alla fine. Le vicende storiche danno credibilità a quelle di fantasia contestualizzando la trama ed il linguaggio, volutamente arcaico, arricchisce di vitalità i personaggi, senza appesantire lo sviluppo del giallo.
La suddivisione numerica dei capitoli è migliorata dal raggruppamento in ore della giornata medioevale, fornendo un punto di riferimento per comprendere le azioni dei protagonisti.
Unico dubbio: la lettura può portare al contagio e alla dipendenza? Sicuramente si!