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L'ombra del bosco scarno
 
L'ombra del bosco scarno 2013-01-21 22:14:26 Rokiweb
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Rokiweb Opinione inserita da Rokiweb    22 Gennaio, 2013
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L'ombra del bosco scarno

“Senza voltarsi, disse: “Ho ammirato l’altare della sua chiesa, zeppo di candelieri e calici dorati e lucidati, senza nemmeno un granello di polvere. E’ una pessima abitudine nasconderla sotto i tappeti, non trova?.....”

“L’ombra del bosco scarno” opera prima di Massimo Rossi, edito da Scrittura&Scritture. Un thriller con sfumature di noir, singolare ed originale. Un thriller che esce dagli schemi classici e si sottrae al tradizionale cliché di questo genere. Volendo semplificare, potremmo parlare di thriller psicologico, con una tensione narrativa che si mantiene alta fino alla fine.
Il libro è originale tanto per la trama, coerente e veritiera, quanto per il luogo dove si svolgono i fatti, l'immaginaria e bellissima valle di Stille, un posto incantato e isolato dove sembra che il mondo si sia fermato tanti anni fa, un paradiso naturale. La valle è abitata da una comunità millenaria che si rifà ai precetti del suo fondatore e protettore, San Mathias, gente comune che lavora la terra e accudisce il bestiame. Gli abitanti vivono pacificamente insieme, si sposano tra di loro e non amano gente estranea. Le donne accudiscono il “maso” e la famiglia. Tutti aiutano tutti, nel bene e nel male, questa è la regola fondamentale della comunità.
L'arrivo nella valle di stranieri dalle tendenze sessuali particolari e la contemporanea sparizione di un bambino, successivamente ritrovato ma chiuso in un mutismo quasi inaccessibile, gettano scompiglio nella valle, alterando la secolare tranquillità della comunità.
Le indagini saranno ostacolate da vecchi segreti, sepolti e inimmaginabili, da l’omertà e dalla diffidenza degli abitanti. Niente e nessuno dovrà turbare la serenità e la vita della comunità di San Mathias nella valle di Stille, dove tutto e tutti possono essere il contrario di quello che sembrano.
Il romanzo colpisce per l'ambientazione (ottimamente descritti i luoghi e la vita degli abitanti) ma anche i personaggi ti restano dentro. Helena, Greta, Aron e Barnabas sono meravigliosi, e ti entrano dritti nel cuore. Il bambino Aron, e il ragazzino Barnabas, non puoi non innamorarti di loro. Le donne, Helena e Greta, delicate, sensibili, dolci......vere e vive. Helena, ex poliziotta ora psicologa, segue ed aiuta la polizia nelle indagini. E' una donna umana e carismatica. Riuscirà a conquistare gli abitanti anche se è una “esterna”. Greta si è trasferita nella Valle quando si è sposata, ha una famiglia numerosa a cui pensare, e vive insoddisfatta . Barnabas è un ragazzino particolare, speciale, di una sensibilità profonda, darà una mano ad Helena e ad Aron, il bambino scomparso e ritrovato, nella ricostruzione dei fatti.
La scrittura è semplice e visuale, le vicende sono descritte con realismo e cambi di scena quasi cinematografici . Ma la cosa che mi ha colpito di più, e che rende veramente originale questo libro, è trovare insieme due argomenti così scottanti e spinosi e nello stesso tempo attualissimi,la pedofilia e l’omosessualità.
Con grande maestria, l'autore è riuscito a non cadere nella volgarità, grazie ad una sensibilità e delicatezza incredibili.
Un libro intenso, che fa riflettere e mette in discussione i rapporti umani. Un libro che ti lascia un segno, che ti entra nel profondo e ti invita ad andare oltre le apparenze. Un libro che non finisce dopo l'ultima pagina e di cui consiglio vivamente la lettura!

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Commenti

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Bella recensione, anche a me era piaciuto molto !
In risposta ad un precedente commento
gracy
22 Gennaio, 2013
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Pol hai messo full!! Mhm...curiosa io!
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