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Diamoci del lei
Vince, ma non convince questo romanzo dove il commissario Cataldo indaga tra le vie di una Modena fredda e piovosa alla ricerca di un assassino che ha ucciso tre uomini cercando di camuffare gli omicidi con incidenti e suicidi.
Trama semplice e ben rappresentata, parole chiare, dialoghi veloci ed esaustivi. Personaggi delineati, che ben si amalgamano con le scene, creando un buon libro che si lascia leggere.
Malgrado alcuni peccati veniali (conversazioni riempitive, piccole indecisioni non tipiche di un commissario) tutto sembra ok, allora cosa manca a questo libro? Il coinvolgimento del lettore.
Ci si accorge subito, che tutto è sistemato bene, a tratti elegante, come in uno showroom, bello ma impersonale perché nessuno ci abita. Lettura fredda che non porta con se, che non trascina, che non avvolge. Si instaura un sorta di distanza, tra il libro e il lettore, non diventano l'uno parte dell'altro,rimangono sempre due conoscenti senza nessuna attrazione.
Un buon manuale di “montaggio di un giallo", sicuramente esaustivo ed esauriente, più che un romanzo!
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