Dettagli Recensione
Un thriller completo
Difficilmente entro in una libreria sapendo già cosa comprare. La maggior parte delle volte ho soltanto voglia di leggere e guardo le copertine dei libri riposti sul tavolo delle novità.
Di Biglietto di andata e ritorno mi ha attratto la copertina. Una lettera, una chiave antica ed un floppy disk. La lettera e la chiave mi hanno fatto pensare a qualcosa di arcano ed antico mentre il floppy a prima vista no. Poi, pensando che siamo giunti alle Usb pen, ho capito che anche quel supporto di memorizzazione rappresentava qualcosa di antico. Bisognava guardare la quarta di copertina, chissà!
Leggo di un sogno, di una persona scomparsa, di un’avventura vissuta sotto una città… Sì, mi ha intrigato questo mix. E poi, 15 euro potevo anche rischiarle. Tantissime volte avevo comprato libri che poi, sistematicamente, venivano lasciati a metà. Al massimo, questo avrebbe seguito la sorte degli altri.
Contrariamente a quanto accade nella maggior parte dei thriller, che ti obbligano a leggere decine di pagine prima di entrare nel vivo del racconto, Paci ha deciso di catturare il lettore sin dalle prime pagine. La trama è viva sin dalle prime battute e la fine di ogni capitolo ti lascia addosso la curiosità di sapere come comincerà il successivo. Ma nel successivo capitolo Paci estrae il jolly e ti lascia con la curiosità che ti rode dentro mentre, con un linguaggio semplice, descrive una meravigliosa storia d’amore: quella che lega Roberta ad Antonio. I testi che riguardano questa storia d’amore rappresentano il trucco con il quale l’autore ti costringe a leggere due libri in uno: il primo dolce e mielato che si contrappone all’adrenalina che secerne il tuo corpo quando leggi parti come le lettere di Gheppio o immagini i personaggi dentro i cunicoli, in mezzo a mille pericoli e con degli enigmi da scoprire. L’incalzare della trama ti porta, nelle pagine finali, a vivere come se fossi Antonio La Mattina. A trovare la soluzione di alcuni enigmi quando il tempo a disposizione è scarso, ed ogni minuto perso rappresenta un pericolo per la vita del protagonista.
Volendolo paragonare ad una gara, indicherei i cento metri piani: si parte da fermi e poi si accelera, si accelera per raggiungere il massimo della velocità alla fine.
Era da tanto che non leggevo un libro così. Forse sarò masochista ma, quando leggo un libro, deve essere lo scrittore a gestire l’attenzione del lettore e quando ci riesce, facendomi morire di curiosità come in questo caso, mi diverto. Quando uscivo dall’ufficio per recarmi nel mio nido, mi faceva piacere sapere che il mio libro mi stava aspettando sul comodino. Così come mi ha fatto piacere riconoscermi in Roberta, grazie alle continue attenzioni di mio marito che mi fa sentire una donna fortunata, proprio come la compagna di avventure di Antonio La Mattina. In definitiva, mi è piaciuto tantissimo. Originale come idea e semplice da leggere. Un compagno delizioso al quale mi sono affezionata durante le sue 331 pagine.