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Di ghiaccio, accanto.
Lassu’ sulle montagne una splendida valle, una piccola comunita’ di trecento anime, perlopiù uomini e donne nati e cresciuti in quel nido cosi’ scrupolosamente disegnato dalla natura : un cielo terso, l’aria pulita, i dolci pendii, il verde del bosco. Tra pascoli e antichi masi, un culto millenario lega i valligiani proteggendoli dalle incursioni maligne, il culto di San Mathias, beato protettore degli abitanti della piccola comunita’.
In questo idilliaco affresco montanaro, una macchia nera insidia i colori affrescati, in continua espansione, che invece di oscurare le trasparenze porta alla luce vizi e segreti da tempo repressi e ostentatamente secretati.
Un bambino sparisce nel bosco ed il suo silenzio urlera’ piu’ di qualsiasi voce.
Bello questo thriller, un poco giallo ed un poco noir proposto da Massimo Rossi.
Brevi capitoli che dal ritmo inizialmente moderato aumentano incessantemente il pulsare dei battiti fino ad importi la storia, a costringerti nel racconto brancolando in un buio dove mistico e terreno sembrano occultarsi a vicenda, intrecciandosi, tenendoti sulle spine fino all’ultima pagina alla ricerca della connessione, del dettaglio, della chiave di lettura.
Intenso e angosciante, questo libro parla di mostri. Della peggior specie, quelli che si accaniscono sui bambini. E se il luogo pare un Eden tra le cime, i mostri non sono angeli cacciati dal paradiso, non sono nemmeno depravazione della natura. I mostri appartengono alla razza umana.
Cosa accadde in quel bosco ? Cosa accadde nella valle di Stille ?
Non solo mi ha intrigata e costretta ad una lettura incessante, mi ha anche molto emozionata.
E quando un libro mi emoziona e’ inevitabilmente una soddisfazione per me ed un successo per l’autore, cui auguro di ottenere il meritato tornaconto per questo romanzo , a voi invece non posso che augurare una buona lettura.
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evviva gli autori italiani !
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