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Il libro nero
Leggere “L'ombra dell'inquisitore” è sprofondare in un'atmosfera buia e tetra, ricca di vite angosciate e di malfattori impuniti, piena di personalità bigotte insediate, anche, nei più alti ranghi della Santa Romana Chiesa. In mezzo a questo squallore, si muovono Ermete Dei Mazzei, funzionario della Repubblica di Lucca e Tomás de Torquemada, grande inquisitore spagnolo.
Il primo ex-guerriero ed ubriacone senza più scopo nella vita, se non quello di morire, si rivela pian piano, un uomo buono e affidabile, non privo di principi morali e di capacità intellettuali che lo porteranno a scovare il killer e nuove mete per la vita. Il secondo, intransigente uomo di fede e, più spesso, di politica, duro e orgoglioso,a tratti, fa percepire una fugace compassione per le vittime dell'Inquisizione. Le loro storie correranno parallele alla ricerca di Scolario, Anziano lucchese, del suo assassino e del suo segreto, che potrebbe far sgretolare le fondamenta della Chiesa.
Scovato per caso in uno scaffale di biblioteca, questo testo si è rivelato un discreto compagno di viaggio, non dei più semplici (dialoghi in lingua spagnola, citazioni latine...), ma superate le incomprensioni iniziali, ti trascina con se nella storia, circondandoti con l'atmosfera che narra.
Il contesto storico è ben descritto, arricchisce la trama e dà credibilità alle parole e alle azioni dei personaggi, descritte sempre con dovizia di particolari e senza censure. Azzeccata, anche la suddivisione dei capitoli in giorni, che permette di seguire la caccia al killer, percependo gli sviluppi fatti durante lo scorrere del tempo.
In definitiva, sarebbe un'eresia non leggerlo!