Dettagli Recensione
Caravaggio uomo e artista
Dopo l'esordio con “Il libro segreto di Dante”, Francesco Fioretti pubblica un romanzo storico dedicato al grande Caravaggio, ripercorrendo il periodo romano risalente agli inizi del XVII secolo.
Ne nasce un lavoro di buona fattura e di notevole interesse, frutto di impegno nella ricerca bibliografia, in grado di offrire una lettura costruttiva e densa di contenuto.
In primis specifichiamo che Fioretti non ha la presunzione di elaborare un saggio, ma di ricostruire parte della vita del pittore mescolando abilmente accadimenti reali ad altri rielaborati con verosimiglianza; insomma la fantasia narrativa riempie quegli spazi vuoti di cui mancano testimonianze veraci o che col passare dei secoli hanno dato vita a diverse interpretazioni e congetture.
Convincenti ed esaustive sia l'ambientazione sia la figura del Caravaggio.
La Roma del 1604 è raffigurata con dovizia di particolari sia topografici sia politici, mettendo in risalto il clima dell'epoca che lacera la città con lotte di potere tra nobiltà e papato, l'immoralità e la corruzione dilagante, la violenza, la povertà.
Un quadro a tinte fosche accoglie il lettore che si addentra nella lettura, catturandone l'attenzione con elementi squisitamente storici e preparandolo ad una migliore comprensione degli eventi.
Per coloro che hanno una conoscenza superficiale di Caravaggio, questo romanzo si rende estremamente utile per conoscerne i tratti salienti della vita sia come uomo sia come artista;
i rapporti difficili e contrastati con la cultura ufficiale dell'epoca e con lo stile accademico imperante, le idee innovatrici e rivoluzionarie, la vita privata travagliata.
Ordunque, se a livello di contenuto il romanzo è una piacevole sorpresa, lo stesso si può affermare per la maturità stilistica, in grado di donare una narrazione dal linguaggio forbito e articolato.
Gradevole l'alternanza di narrazione tra la voce del protagonista che si racconta in prima persona e la voce del narratore; il tutto confluisce in un unico flusso narrativo ben legato e coinvolgente.
E' stata erronea la scelta di marketing di captare l'attenzione dei lettori inserendo la dicitura “thriller” sulla copertina del libro; tra queste pagine non alberga la suspense di un thriller, semmai un leggero filo di mistero percorre la storia senza divenire predominante sul restante contenuto.
Inutile dire che questa filosofia commerciale genererà insoddisfazione nelle aspettative di un pubblico alla ricerca del classico climax giallo.
Questo romanzo può entrare a buon diritto in quel filone letterario che si presta ad essere ottimo strumento di divulgazione, per avvicinare con piacevolezza alla vita di un grande pittore italiano anche coloro che non abbiano avuto la possibilità di approfondire lo studio della storia dell'arte o semplicemente per riscoprire un grande personaggio che ci ha lasciato dei quadri splendidi.
Sebbene nel raccontarci a suo modo il grande Michelangelo Merisi, Fioretti si sia concesso qualche licenza fantasiosa su alcuni aspetti della vita del pittore, tuttavia ciò non ne inficia la piacevolezza e la coerenza storica.
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Commenti
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Ciao, Pia
la piacevolezza di un testo è sempre soggettiva, personalmente posso dire che pur non essendo un saggio mi ha arricchito!
buona lettura a tutti !
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