Dettagli Recensione
Inutile
Seguo Donato Carrisi dal suo primo libro, "Il suggeritore", libro che ho apprezzato anche se non nascondo di aver rivisto nella sua opera l'ispirazione molto evidente a grandi del genere come Patterson e Deaver. Ho trovato La donna dei fiori di carta un grande eccesso di presunzione. Ci troviamo in un'epoca in cui sono più gli scrittori che i lettori, essere uno scrittore non vuol dire saper scrivere e soprattutto poter scrivere tutto ciò che si vuole. Mi sono immaginato la seguente scena: Donato Carrisi, seduto sulla sua scrivania di fronte a una bella vista (che ne so, un bel panorama romano o pugliese che sono le sue due case), con il suo portatile, il suo Nestcafè (non sono sicuro che lo beva, è solo una scena di immaginazione) che si rivolge a se stesso: scriviamo qualcosa. Il libro è pieno di banalità e frasi ad effetto, l'analogia Monte Fumo, fumo di sigaretta è a dir poco adolescenziale. Insomma mi sarei aspettato un libro del genere da uno scrittore liceale di 16 anni di buone promesse, non certo da un autore del calibro di Donato Carrisi che rispetto soprattutto per il successo ottenuto a livello mondiale con le sue opere. Vorrei che cercasse invece che di impressionare, di imporre un suo stile e un' impronta che lo farebbe risaltare non solo di fronte al grande pubblico ma soprattutto di fronte ai grandi lettori che meriterebbero qualcosa di più creativo e interessante.
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