Dettagli Recensione
Critica.
La mia personale valutazione si fonda su criteri restrittivi, considerato l'editore (per usare una metafora scolastica, Baldini e Castoldi equivale a un phd). Lo stile è piuttosto piatto, privo di similitudini e altre figure retoriche in grado di dare "colore" alla narrazione. La storia, nel complesso, perde di consistenza in alcuni punti, trasformandosi in una sorta di autobiografia che fa perdere tenuta al tessuto narrativo. La caratterizzazione dei personaggi è sul filo della sufficienza. Consiglio comunque di leggerlo, ma anche un ulteriore esercizio: i primi due capitoli leggeteli in parallelo a un libro di Raul Montanari per cogliere la differenza tra uno scrittore vero e un principiante. In ogni caso, l'esordio è promettente, ma a Ruggeri manca il "mestiere", l'esperienza. Se l'avesse scritto un signor nessuno, Baldini e Castoldi non se lo sarebbe filato. L'editore credo abbia anche operato una sorta di spending review sulla revisione: con i gusti consigli, forse sarebbe stata già più che buona la prima.