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Sotto il segno della Vergine
Il miglior modo per non invecchiare? Dimenticarsi la data del proprio compleanno!
Anche il nostro commissario di Vigata tenta di mettere in pratica questa soluzione, ma con scarso risultato. Si deve arrendere davanti alla testardaggine di Livia e dei suoi colleghi ed amici, che gli augurano, appena lo incontrano, buon cinquantottesimo compleanno, obbligandolo a pensare al tempo che passa.
Inizia con questa “botta di tristezza”, la nuova avventura del commissario Montalbano, che tra una “sciarriatina” e l’altra con l’eterna fidanzata Livia, risolve due casi, in cui sono implicati sia la mafia (in particolare la famiglia Cuffaro) che importanti uomini politici, il presidente della Provincia ed un Ministro.
Ha l’appeal di sempre, questo Montalbano pubblicato anni dopo la sua scrittura. I personaggi risultano ugualmente credibili, l’affiatamento tra Montalbano, Augello e Fazio è forte e dalle loro bocche escono frasi pungenti sull’attualità e sulla politica che non possono non far riflettere. Non mancano, infatti, le frecciatine ad uomini politici e alla mancanza di obbiettività della stampa, troppo spesso legata a doppio filo con la politica, confrontando, anche, l’Italia con la Chicago di Al Capone.
Concludendo, malgrado le segrete alchimie dei piani editoriali, come dice l’autore nella sua nota finale, ci abbiano privato di questa “chicca” per un po’ di anni, adesso possiamo finalmente goderne a piene mani, immergendoci nuovamente in un’altra avvincente avventura del nostro commissario buongustaio, che vale, senza ombra di dubbio, la pena di leggere!