Dettagli Recensione
Rapisce il lettore
Dopo una lunga ed estenuante attesa eccolo il secondo capitolo della trilogia di Costantini, in realtà trattasi di un prequel che spiega, in modo più approfondito, quella che è la storia di un giovane Michele Balistrieri (protagonista) ma andiamo con grado.
L'opera può essere suddivisa in due epoche storiche, gli anni '60 con ambientazione in Libia e gli anni '80 in Italia.
La parte cosiddetta libica racconta di un giovane, irrequieto, ricco, sfrontato, violento ma assolutamente fedele al valore dell'amicizia, Michele Balistreri...figlio dell'italiano più conosciuto della Libia di quegli anni, anni in cui gli italiani lì residenti sono tutti o quasi ex coloni fascisti, che hanno contribuito allo sviluppo di una economia libica e sotto alcuni versi, anche alla caduta della monarchia, fedele alleata di americani e inglesi, per favorire l'ascesa della repubblica guidata da un giovane Gheddafi...voi direte, quindi?
Quindi in questo complicato periodo storico, sono ambientati 4 macabre misteriose morti ed allo stesso tempo l'ascesa di un gruppo di quattro ragazzi che fonderanno una società dagli affari poco leciti il cui capo sarà Mike Balistreri, legato da un patto di sabbia e sangue con gli altri componenti, personaggi tutti tratteggiati davvero fin nel profondo, sono delle perle ognuna con i suoi pregi e difetti...ma tutto è avvolto e travolto dalla tempesta di sabbia generata dal ghibli.
Nella seconda parte, quella italiana, Michele Balistreri assume lo status di commissario di polizia e si ritroverà invischiato in altri casi di omicidio.
In questa seconda parte mi sembrava di rivivere, seppur in epoche differenti, alcune scene e sensazioni di un capolavoro cinematografico, C'era una volta in America di Sergio Leone, trasmettendomi delle emozioni tristi e malinconiche che si lasceranno trasportare da un ritmo vertiginoso fino alla fine.
Ecco, la fine.
Il finale e le ricostruzioni sono un po' affrettati ed effettivamente anche in questo libro alcuni passaggi, come nel capitolo precedente della trilogia, si reggono su di un'architettura davvero poco antisismica ma che comunque trova giustificazione.
L'autore ci prende in giro, ci tradisce, ci regala conferme e poi ritratta, un po' per tutta l'opera ma per il lettore non è poi difficile capire...chi, cosa e perchè.
In mezzo ad ascese di dittatori e politici italiani del dopoguerra , servizi segreti, P2, mafia, Vaticano, sesso droga e spettacolo ma anche al valore dell'amicizia, di cui ogni pagina dell'opera è pervasa, Roberto Costantini ci propone un libro consigliatissimo, soprattutto per l'economia della trilogia ma che rapisce il lettore attraverso uno stile di scrittura che non lascia compromessi ed induce subliminalmente a leggere queste pagine con avidità ed ingordigia del lettore.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Commenti
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Non capisco come mai nel finale, come nel primo romanzo, lo scrittore si lasci prendere la mano con un susseguirsi di eventi a ripetizioni, morti violente ed arresti poco probabili e veritiere.
Dal mio punto di vista consiglierei all' autore dei finali più semplici e razionali con qualche approfondimento.
Comunque è un libro consigliatissimo e molto belloed appassionante; splendida la parte ambientata in Libia.
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