Dettagli Recensione
Un controverso minestrone-
Nel suo libro "Il suggeritore" che io sarei più propenso ad intitolare "Il burattinaio" o "il giocatore di scacchi", un autore Italiano si affaccia in modo concreto al mondo dei Thrillers attualmente di dominio incontrastato U.S.A, e riesce a mio parere nel suo scopo.
Carrisi è talmente entusiasta del suo progetto che lo arricchisce in maniera spropositata includendo al suo interno le più svariate tematiche: Morte,violenza,investigazioni,perversioni, amore,Ironia, spiritismo, follia,suspence,erudizione(in ambito criminologico) e chi più ne ha più ne metta! Non si può certo affermare che il libro possa esser monotono data la stragrande varietà di sfaccttature, che lo rendono originalissimo nel suo genere. La trama si infittisce in modo rilevante proseguendo nella lettura e ciò talvolta si risolve in una difficoltà di comprensione dovuta anche al singolare stile di narrazione proprio di Carrisi che spesso alla narrazione principale interseca spunti di narrazione secondaria con digressioni, ed avvenimenti che infine si intersecano alla narrazione principale il tutto genera nel lettore un iniziale senso si smarrimento seguito da una difficoltà di elaborazione del tutto. Temi cardine della storia sono il male che si allaccia al bene, l'amore che può generare gli effetti più devastanti, l'empatia contrapposta all'indifferenza, il male che è in grado di generare il bene (Finale). I numerosi personaggi e fatti della vicenda sono connessi tra loro direttamente in modo indissolubile, ciò contribuisce a rendere la trama ancora più complessa. Il lavoro che esegue Carrisi per far avanzare la narrazione dovendo collegare il tutto è un'impresa sovrumana, non esente purtroppo da vere e proprie "forzature" a scapito della realisticità- I colpi di scena si susseguono in una vera e propria Climax ascendente soprattutto nella seconda parte dell'opera che però a mio personale parere si conclude in modo assolutamente frettoloso,artificioso, a scapito della plausibilità: E' una delle più grandi pecche del libro, oltre ad essere uno stereotipo di molti libri e film thriller ed horror di matrice Americana-
Sarebbe ingiusto però definire quest'opera affibbiandogli semplicemente lo stereotipo di "Americanata" perchè ciò sarebbe un forte diminutivo dell'evidente originalità di questo libro, avente le radici in uno spazio fittizio che presenta i contorni sia dell'ambito Americano, sia di quello Europeo, e che presenta più contenuti di ogni altro thriller che io abbia mai letto, in ciò è la sua particoarità,il suo valore, ma anche la sua imperfezione.
In sintesi un libro complesso,variegato,ad alta concentrazione contenutistica, talvolta un po' artificioso, che però vale la pena leggere perchè riesce a coinvolgere e a rapire.
Indicazioni utili
La psichiatra (w. Dorn)
I Serial Killer (Mastronardi)