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Un thriller dai toni pulp
Romanzo ben congegnato sotto il punto di vista narrativo, capace di mantenere l’attenzione e la tensione del lettore dal primo all’ultimo capitolo senza mai rallentare il ritmo e scadere in tempi morti o superflui. Una storia che ha la sua originalità, almeno nel panorama del thriller italiano, e in cui si evidenzia in modo chiaro il background di studi cinematografici della Bertuzzi. Pur dipingendo il quadro di una piccola provincia italiana come tante, l’ambientazione e lo stile narrativo peculiare dell’autrice ricordano molto il genere pulp di matrice americana, da cui pare attingere a piene mani, con un rimando a Quentin Tarantino.
Senza mai scadere però nell’eccessivo e nello splatter, riesce a descrivere con efficacia una piccola realtà fatta di tranquilla abitudine e apparenza, sgretolandola poi in una spirale di eventi che mostrano una realtà cruda, brutale, toccando argomenti scabrosi e attuali; mantenendo una struttura della storia lineare e facile da seguire. L’intercalare tra il passato di Danny e i fatti del presente, le diverse situazioni vissute dai protagonisti che si intrecciano confluendo in un’unica destinazione fino a chiarire il mistero, l’enigmatica apparizione di Bonnie e la sua crescente importanza nella vicenda, l’attrazione nata e sviluppata tra la donna e la protagonista, l’azione, la psicologia e il thriller, sono tutti elementi ben calibrati fra loro che contribuiscono alla riuscita di un libro piacevole che si divora in fretta.
Interessanti i rimandi a documentari o immagini della Tv che raffigurano situazioni vissute o caratteri di alcuni personaggi.
Tuttavia una pecca la si può riscontrare nella credibilità di alcune situazioni che paiono risolversi con eccessiva facilità, scadendo a volte quasi nell’inverosimile. Lo stesso vale per i comportamenti e le reazioni di alcuni personaggi, che sono comunque per la maggior parte ben studiati, con una loro storia e peculiarità che li rende credibili e accattivanti. Danny, protagonista e narratrice della sua storia, è una donna singolare, aggressiva, forte. Una donna d’azione con un passato abbastanza oscuro alle spalle da accattivarsi l’interesse del lettore e indurlo a seguirla. Sempre coerente nei pensieri e nelle azioni. Come il migliore amico e compagno d’avventura Drug Machine, uno dei personaggi di maggior spicco dal carattere perfettamente delineato, tanto da renderlo subito riconoscibile. Facile immaginarseli e immergersi nella loro storia.
Lo stile narrativo è fluido, scorrevole, veloce. Senza virtuosismi, ma con azzeccate immagini figurative che rendono bene il carattere e la peculiarità della voce narrante, come già detto, Danny stessa.
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