Dettagli Recensione
Non bendiamoci gli occhi
Mi fa sorridere il fatto che molti lettori disapprovino l’autore di un libro perché non fa esattamente quello che loro si aspettano da lui. Così, si criticano la trama, la quantità di personaggi, le citazioni latine, i cambiamenti di stile, ecc. solo perché ci si aspetta altro da lui. Forse, l’essersi inserito nel filone del thriller storico alla “Codice da Vinci”, non ha giovato a Fioretti, che si è trovato una serie di lettori già “orientati” verso altro.
Io ho letto il libro di un fiato e mi è piaciuto. Non sto qui a ripetere le motivazioni su cui altri hanno già scritto, vorrei soltanto aggiungere che per me l’ambiente storico e il thriller e i misteri e i Templari e molto del resto erano per l’autore solo un pretesto per dire due cose: cantare prima di tutto l’amore per Dante e per il suo capolavoro; dare un proprio giudizio su molte cose che avvenivano nel Trecento ma che avvengono pari pari anche oggi (sui ricchi, sulla morale, sulla Chiesa, sull’Europa, sulla corruzione, sull’esportazione di capitali, sugli evasori fiscali, ecc.). E questo l’ho veramente apprezzato e l’ho giudicato un tentativo molto coraggioso da parte sua. Bravo Fioretti. Aspetto un altro tuo libro.